Dalle corse in auto ai domiciliari: l’ex pilota padovano Pinton ha evaso 6 milioni di euro
L'imprenditore residente a Borgoricco non ha dichiarato le imposte negli anni 2008 e 2009. E deve allo Stato italiano ben 6 milioni di euro.
Una parabola discendente, dall’adrenalina tra i cordoli dei più importanti circuiti internazionali – guadagnando anche prestigiosi riconoscimenti – agli arresti domiciliari. Una storia, quella dell’ex pilota Ivone Pinton, residente a Borgoricco, il primo in Italia a correre la 24 di Le Mans con un’auto interamente progettata e realizzata, che deve fare i conti con un capitolo davvero poco sportivo: l’imprenditore con la sua base operativa a Mellaredo di Pianiga, infatti, non ha dichiarato le imposte negli anni 2008 e 2009. E deve allo Stato italiano ben 6 milioni di euro.
Dalle corse in auto ai domiciliari
Fu il primo in Italia, a partecipare alla più prestigiosa gara automobilistica del mondo, la 24 Ore di Le Mans, con un’auto interamente progettata e costruita. Ora, però, dal mondo della velocità, Ivone Pinton, patron della scuderia veneziana “Durango”, per 35 anni protagonista delle più importanti competizioni del motor sport, è diventato “protagonista” della cronaca per aver “guadagnato” gli arresti domiciliari.
Il motivo? Negli anni tra il 2008 e il 2009 l’ex pilota padovano, classe 1952, non ha effettuato la corretta annuale dichiarazione di imposta, per un importo complessivo pari a 6 milioni di euro. Espletate le formalità di rito l’imprenditore è stato condotto alla sua abitazione dove resterà in regime di arresti domiciliari per i prossimi due anni. Sono stati i Carabinieri della stazione di Campodarsego, nel padovano, a eseguire l’ordine di espiazione pensa definitiva.