Bitcoin

Crack milionario nel mondo dei bitcoin: in manette il padovano Davide Barbieri, fondatore di The Rock Trading

Bancarotta fraudolenta e truffa ai danni di 18 mila clienti, tra cui decine di veneti. Parte dei fondi raccolti sarebbe stata trasferita su conti bancari negli Stati Uniti, in Svizzera e in Lituania

Crack milionario nel mondo dei bitcoin: in manette il padovano Davide Barbieri, fondatore di The Rock Trading
Pubblicato:

Davide Barbieri, originario di Padova, e Andrea Medri, fondatori della piattaforma di criptovalute The Rock Trading, sono stati arrestati nell'ambito di un’inchiesta che ha portato alla luce un buco finanziario da 66 milioni di euro. La vicenda coinvolge circa 18 mila investitori in Italia e all’estero, tra cui decine di veneti che avevano affidato i propri risparmi alla società (in copertina: immagine di repertorio).

La truffa milionaria

Le indagini avevano preso il via a causa delle oltre 700 denunce presentate dai clienti della piattaforma, che lamentavano la mancata restituzione delle somme investite.

L’inchiesta successiva, coordinata dalla Procura di Milano e condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato alla luce un dissesto finanziario da 66 milioni di euro, coinvolgendo 18 mila investitori, tra cui almeno una ventina residenti in Veneto.

Andrea Medri e Davide Barbieri

The Rock Trading, fondata nel 2007 e dichiarata in liquidazione giudiziale nell'aprile 2023, avrebbe falsificato i bilanci societari dal 2017 al 2022, nascondendo le difficoltà economiche e ingannando i clienti.

Le intercettazioni hanno rivelato come Barbieri e Medri fossero consapevoli della mancanza dei fondi necessari per soddisfare le richieste di revisione contabile, cercando di mascherare le falle del sistema.

L'arresto

Le operazioni delle autorità sono culminate con una serie di perquisizioni nelle sedi della società e nei domicili dei fondatori, inclusa un’abitazione a Padova.

Andando più a fondo con le indagini, tramite una consulenza tecnica affidata a Deloitte, le forze dell'ordine sono riuscite a stimare il dissesto complessivo dei 66 milioni di euro.

Parte dei fondi raccolti sarebbe stata, poi, trasferita su conti bancari negli Stati Uniti, in Svizzera e in Lituania, e delle criptovalute per un valore di 500 mila euro sono state sequestrate su chiavette USB. Tutto ciò ha portato gli agenti a sospettare che Barbieri e Medri potessero fuggire all'estero, una volta compiuta la truffa. Prima che potesse accadere, per i due è scattato l'arresto.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali