Chiuso capannone in zona industriale: stipati lavoratori cinesi irregolari
Dalle verifiche eseguite è emerso che i 4 lavoratori risultavano avere un regolare contratto ed un valido titolo di soggiorno, mentre 6 cinesi stazionanti negli uffici erano sprovvisti di qualsiasi documento.
Nei giorni scorsi, operatori della Polizia Locale appartenenti al Nucleo Controlli Condominiali, alla Squadra Attività Produttive ed alla Squadra Tutela Ambientale ed Edilizia hanno proceduto ad un articolato controllo di un capannone con annessi uffici nella zona industriale di Padova, nei pressi del Maap.
Numerose segnalazioni
L'intervento si è reso necessario, in tempo di emergenza Covid tuttora vigente, a seguito di numerose segnalazioni di sovraffollamento pervenute al Comando dalla proprietà dell'immobile. Nel corso dell'accertamento sono stati identificati 16 stranieri tutti originari della Cina, quattro dei quali intenti a lavorare all'interno del capannone, ove era presente un laboratorio per la lavorazione di tessuti. Gli altri 12 stranieri stazionavano nell'annessa palazzina uffici in cui tutti gli spazi disponibili risultavano adibiti a dormitorio: era stato ricavato un posto letto persino all'interno del vano di servizio destinato ad ospitare i quadri elettrici. Dalle verifiche eseguite è emerso che i 4 lavoratori risultavano avere un regolare contratto ed un valido titolo di soggiorno, mentre 6 cinesi stazionanti negli uffici erano sprovvisti di qualsiasi documento. Questi venivano pertanto accompagnati negli uffici del Comando di Polizia Locale di via Liberi per essere fotosegnalati e denunciati in quanto presenti irregolarmente nel territorio italiano. Lo stesso capannone era stato controllato lo scorso luglio, sempre dopo alcune segnalazione, trovando una situazione del tutto identica e già allora il titolare era stato sanzionato per le violazioni amministrative commesse e denunciato per quelle penali.
Denunciato il titolare
Il titolare del contratto di locazione del capannone, avendo dato alloggio a stranieri privi di titolo di soggiorno, veniva invece denunciato per la violazione di cui all'art. 12 comma 5 del Testo Unico sull'Immigrazione; a suo carico venivano inoltre accertate, quale titolare dell'azienda che operava all'interno del capannone, numerose violazioni sia a carattere amministrativo che penale poiché aveva disatteso norme in materia di salute e sicurezza dei lavoratori, di prevenzione del virus Covid-19 e di regolarità edilizia. Veniva inoltre disposta la chiusura provvisoria del laboratorio. La cosa abbastanza sorprendente è che lo stesso capannone era stato controllato lo scorso luglio, sempre dopo alcune segnalazioni, trovando una situazione del tutto identica e già allora il titolare era stato sanzionato per le violazioni amministrative commesse e denunciato per quelle penali. L'Assessore alla Polizia Locale, Diego Bonavina ha dichiarato:
"Mi congratulo per la professionalità degli operatori di Polizia Locale nel concludere l'importante operazione. Ancora una volta, la verifica delle segnalazioni di irregolarità che ci giungono dai cittadini consentono di ripristinare una situazione di illegalità potenzialmente dannosa per la salute della collettività a causa della mancata adozione di ogni minima misura di prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19, non tollerando situazioni di degrado della dignità personale. In più sottolineo che chi evidentemente, immagina di poter reiterare comportamenti illegali, sperando che la Polizia Locale dopo un controllo non tenga sott’occhio la situazione si sbaglia di grosso. Comportamenti 'furbi' come questo non saranno tollerati".