Tragedia a Napoli

Chiara Jaconis non è stata uccisa da una statua, ma da un diffusore per ambiente lasciato cadere da dei bambini

Una telecamera di sorveglianza della zona ha ripreso tutta la scena

Chiara Jaconis non è stata uccisa da una statua, ma da un diffusore per ambiente lasciato cadere da dei bambini
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Chiara Jaconis, 30enne di Padova, è morta dopo essere stata colpita alla testa da un oggetto caduto da un balcone nei Quartieri Spagnoli di Napoli che non era una statua, com'era parso inizialmente, ma un diffusore di profumo del peso di due chili.

A farlo cadere sarebbero stati dei bambini: una telecamera di sorveglianza della zona ha ripreso tutta la scena.

Le dichiarazioni del padre

La città di Napoli è stata teatro di una tragedia che ha scosso profondamente il cuore di tutti. Chiara Jaconis, 30 anni, originaria di Padova, è morta ieri, martedì 17 settembre 2024, dopo essere stata colpita alla testa domenica scorsa, 15 settembre, da un diffusore per ambienti, caduto da un balcone mentre passeggiava ai Quartieri Spagnoli con il suo fidanzato, Livio Rousseau. Nonostante un delicato intervento chirurgico e le cure del personale dell'Ospedale del Mare, la giovane ha perso la vita dopo due giorni di agonia.

Chiara Jaconis

Un diffusore di profumo

Sulla dinamica dell’incidente, il padre di Chiara, Gianfranco Jaconis, ha ricordato le parole del fidanzato di Chiara, Livio:

"Bastava che quell’oggetto l’avesse presa a un braccio, alla mano, alla spalla, ma l’ha centrata in pieno in testa, come se avesse preso la mira. La dinamica è fin troppo chiara".

Per quanto riguarda l’autopsia, invece, Gianfranco ha aggiunto:

"Dipende dai medici e dal magistrato. Certo, mi auguro che non venga fatta, perché penso che l’autopsia sia ancora più invasiva di ciò che è stata la fatalità. Vorrei portare Chiara al più presto a Padova"

Nel frattempo, le autorità hanno identificato l'abitazione da cui è precipitata la statuetta, un pesante diffusore per ambienti a forma di statuetta d'onice, e hanno ricostruito l’incidente. Secondo le indagini, a far cadere l’oggetto sarebbero stati dei bambini che lo avrebbero accidentalmente lasciato cadere nel vuoto.

Dopo la morte di Chiara, l’ipotesi di reato è passata da lesioni colpose a omicidio colposo.

Il cordoglio

La tragedia ha colpito profondamente non solo la famiglia di Chiara, ma anche le comunità di Napoli, che ha voluto esprimere la propria vicinanza alla famiglia padovana tramite un messaggio, appeso per le vie dei Quartieri Spagnoli:

La vicinanza degli abitanti dei Quartieri Spagnoli alla famiglia di Chiara

 

In un momento di dolore inimmaginabile, il padre di Chiara, Gianfranco Jaconis, ha voluto esprimere pubblicamente la sua gratitudine al personale medico che ha assistito la figlia nei suoi ultimi giorni. Le sue parole sono un inno all'umanità e alla professionalità del personale sanitario, che ha affrontato con dedizione una situazione disperata.

"I medici e i paramedici hanno dimostrato tutta la loro umanità. A loro va il più grande degli abbracci. Sono entrati nel mio cuore e voglio ringraziarli. Devono essere orgogliosi di quello che sono, perché sono stati fantastici", ha dichiarato Gianfranco. “Quando mi hanno detto di venire a Napoli, avevo qualche pregiudizio. Pensavo di arrivare in un ospedale fatiscente, ma ho trovato un bellissimo ospedale e, soprattutto, medici e paramedici che hanno mostrato tutta la loro umanità".

"Ho rivisto tutti i miei pregiudizi. Ho trovato un ospedale favoloso, ma soprattutto un’umanità che non immaginavo. Complimenti a Napoli e alla sanità campana".

Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha ringraziato il personale sanitario campano per gli sforzi fatti nel tentativo di salvare la vita della giovane:

"Abbiamo sperato fino all’ultimo che Chiara potesse tronare a casa, alla sua vita di sempre e in seno alla famiglia. La notizia della sua scomparsa ci raggela e ci rattrista. In questo momento doloroso esprimo il cordoglio e la mia vicinanza ai suoi familiari, ai suoi amici, a tutti coloro le hanno voluto bene e ora piangono la sua mancanza".

Luca Zaia

"Un ringraziamento lo esprimo ai professionisti delle strutture sanitarie campane che la hanno seguita, cercando con ogni sforzo fino all’ultimo di strapparla alla morte. La Regione del Veneto resta a disposizione della famiglia della giovane per qualsiasi sostegno dovesse essere necessario".

Infine, anche il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, ha voluto esprimere la sua vicinanza alla famiglia della 30enne, dedicandole un messaggio sui social:

 

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