La Guardia di Finanza di Padova è riuscita a scoprire una casa chiusa a Vigonza gestita da una cittadina straniera che gestiva i rapporti con i clienti online, per poi fare irruzione nella giornata di domenica 14 dicembre 2025.
Centro massaggi adibito a casa chiusa
Il centro massaggi era situato nei pressi del Centro Riviera di Vigonza, finché, con un’operazione sotto copertura, coordinata dal pm Sergio Dini, si è scoperto che era solo una copertura per le prestazioni sessuali dietro compenso.
In particolare, la casa d’appuntamenti era camuffata da centro massaggi e la titolare attirava la clientela attraverso annunci online. Inoltre, era lei stessa che organizzava gli incontri con una o con l’altra delle sue “impiegate”, entrambe straniere ed entrambe sfruttate dalla responsabile che, in alcune occasioni, partecipava all’incontro anche lei.
Le indagini sono iniziate nella scorsa estate, anche attraverso l’ausilio di strumenti di indagine ambientale, scoprendo anche che il locale di 150 metri quadri, previsti per essere a uso commerciale, era attrezzato come un vero e proprio appartamento. Di fatto, abusivamente, era stato installato tutto il necessario per la cucina, la lavanderia, camere da letto e le postazioni per gli incontri con i clienti.
Per questo motivo è intervenuto anche il Comune per eseguire i rilievi di natura urbanistica.
40mila euro al mese
La casa chiusa riusciva ad attirare così tanti clienti che, oltre a farsi notare dalla cittadinanza che ha iniziato a segnalarlo alle forze dell’ordine, riuscivano a intascare circa 1500 euro al giorno, per un totale di 35/40mila euro al mese.
Per questo motivo, il proprietario del locale è stato denunciato in concorso per sfruttamento della prostituzione, oltre che per aver pagato “in nero” le tre impiegate.
La titolare, invece, è stata arrestata in flagranza di reato per sfruttamento della prostituzione. Inoltre, il locale, il denaro e le attrezzature sono state poste sequestro.