A Padova

Carcere per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per 53enne cinese

Durante il controllo, sprovvisto di documenti, aveva anche tentato di corrompere gli Agenti

Carcere per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per 53enne cinese

La Questura di Padova oggi ha comunicato che nella mattinata dello scorso venerdì 18 luglio 2025, è stato arrestato un 53enne cittadino cinese per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’operazione di sorveglianza e controllo

Erano le 10, quando la Squadra Volante, durante un posto di controllo in zona Stazione, notava un’autovettura con targa croata e, insospettita dall’atteggiamento del conducente, decideva di procedere ad un controllo di polizia. A bordo del veicolo viaggiavano tre persone: un uomo alla guida e due passeggeri, tutti cittadini di origine cinese.

Il conducente, privo della patente di guida al momento del controllo, inizialmente dichiarava di averla dimenticata a casa, salvo, poco dopo, fornire agli operatori un permesso di soggiorno e una patente intestati a un cittadino cinese, sostenendo di essere lui stesso l’intestatario dei documenti mostrati.

I Poliziotti notavano però incongruenze tra la fotografia riportata sui documenti e le fattezze del soggetto, il quale mostrava anche evidenti segnali di nervosismo e appariva esitante nel rispondere a domande relative alla propria identità.

Caffè in Questura? Conosciamoci meglio

L’uomo veniva così condotto presso gli Uffici della Questura di Padova per accertamenti più approfonditi e identificato per un 53enne cittadino cinese con a carico numerosi precedenti penali e di polizia, tra cui favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ricettazione, utilizzo di documenti falsi, violenza privata, lesioni personali, sequestro di persona a scopo di rapina, estorsione e furto aggravato. Inoltre, nel 2022 gli era stato notificato un avviso orale emesso dal Questore di Prato.

Dagli accertamenti eseguiti nell’immediatezza dei fatti, i poliziotti hanno scoperto a suo carico un provvedimento di cattura emesso dal Tribunale di Trieste lo scorso 28 aprile, con il quale il Giudice per le Indagini Preliminari revocava la misura degli arresti domiciliari e la sostituiva con quella della custodia cautelare in carcere a seguito di una verifica effettuata nel mese di aprile 2025 da personale della Polizia di Stato, che aveva accertato l’assenza del soggetto dal proprio domicilio, in violazione delle prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria.

La misura cautelare era stata disposta a seguito dell’arresto effettuato a carico del 53enne per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nel mese di ottobre 2024, quando veniva sorpreso all’interno di un parcheggio di un centro commerciale in provincia di Trieste mentre, insieme a un complice e a bordo di un’auto a noleggio, favoriva l’ingresso irregolare di quattro cittadini cinesi sprovvisti di documenti validi per l’ingresso e il soggiorno sul territorio nazionale. Per questo motivo, il 15 ottobre successivo, era stata disposta nei suoi confronti la misura degli arresti domiciliari.

I reiterati tentativi di corruttela

Durante la permanenza in Questura, il cinese ha tentato più volte di corrompere i poliziotti affinché evitassero di procedere nei suoi confronti, offrendo denaro e promettendo somme fino a cinquemila euro in cambio della propria liberazione. Per tali condotte, l’uomo è stato denunciato per il reato di tentata corruzione.

La strada per il “Due Palazzi”

Il 53enne veniva quindi denunciato anche per i reati di sostituzione di persona e false attestazioni a Pubblico Ufficiale e sanzionato amministrativamente per guida senza patente ed al termine delle attività, veniva portato al “Due Palazzi” di Padova, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria