Due Palazzi

Carcere di Padova, detenuto aggredisce gli agenti penitenziari: trenta giorni di prognosi

"Riapriamo l'Asinara e Pianosa per confinarvi i detenuti violenti: l'idea di impunità che hanno rispetto a questi comportamenti va repressa"

Carcere di Padova, detenuto aggredisce gli agenti penitenziari: trenta giorni di prognosi
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Al Carcere Due Palazzi, domenica sera, 6 aprile 2025, un detenuto si è scagliato contro gli Agenti di custodia mandandone alcuni all'ospedale. Il carcerato, ai malcapitati ha procurato fino a trenta giorni di prognosi.

Giovanni Vona, Segretario per il Triveneto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), in merito ha comunicato:

"Era il solito detenuto straniero di circa 30 anni, con fine pena oltre il 2030, in evidente stato di alterazione psicologica dovuta a sicura assunzione e/o mix tra alcol artefatto e farmaci. Il fatto è successo dopo che l'uomo si era ferito e, una volta giunto in infermeria, ha provocato un finimondo”.

Il sindacalista evidenzia:

“E' ormai evidente la difficoltà nella gestione dei detenuti: si fa sempre più fatica a farli rientrare in cella. Il personale della Casa di reclusione ‘Due Palazzi’ di Padova, è esausto e lamenta l’inerzia dell’amministrazione”.

Il rappresentante nazionale rincara la dose

Al Sindacalista per il Triveneto, ha fatto eco Donato Capece, Segretario generale, che ha aggiunto:

“Sono stati momenti di tensione gestiti con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. Quanto accaduto nel carcere "Due Palazzi" di Padova evidenzia come le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti, soprattutto a causa del sovraffollamento. E' per questo che richiediamo il potenziamento, là dove possibile e secondo le previsioni di legge, dell’area penale esterna. La Polizia Penitenziaria sta pagando pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi di violenza. La situazione nella quale sono costretti a lavorare i poliziotti penitenziari è assurda e merita urgenti provvedimenti da parte dei vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Rivendichiamo tutele e garanzie funzionali, nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio, bodycam e Taser su tutti, nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali”.

“Sono centinaia i ferimenti, le colluttazioni, le aggressioni subite in carcere dall’inizio dell’anno. E' normale - si chiede Capece - che un detenuto non si faccia scrupoli ad aggredire i poliziotti? A questo senso di impunità , di cui larga parte della popolazione detenuta è convinta di godere, devono assolutamente corrispondere provvedimenti disciplinari e penali efficaci".

Come?

"Destinando, ad esempio, carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa, alla detenzione di coloro che si rendono protagonisti di fatti gravi come quelli appena denunciati”, ha concluso Capece.

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