Cappello alla pescatora e sex toys nello zaino: arrestato il presunto molestatore delle studentesse alla fermata del tram della stazione
Fermato un pusher di circa 19 anni che corrisponderebbe all'identikit del giovane divenuto l'incubo di molte ragazze importunate e palpeggiate
Arrestati 2 pusher alla stazione di Padova.
Cappello alla pescatora e sex toys nello zaino: arrestato il presunto molestatore delle studentesse alla fermata del tram della stazione
Lo avevano denunciato una prima volta circa 10 giorni fa. Controllato in piazzale Stazione, dopo essere stato notato trattenersi a lungo alla fermata del tram senza mai salire sui mezzi in transito e rovistare in un cestino per l’immondizia, veniva sorpreso mentre recuperava una busta in nylon con dentro diversi frammenti di hashish (oltre 30 gr.) ed ulteriori 10 grammi di eroina in pietra ancora da dividere.
Essendosi dichiarato minore d’età (pur a fronte dell’esame obiettivo che ne certificava in seconda battuta la maggiore età – 18/19 anni –), otteneva una semplice denuncia a piede libero. I poliziotti della Sezione Criminalità Diffusa della Squadra Mobile hanno però ritenuto che proprio in lui potesse individuarsi il presunto “molestatore” della fermata del tram in stazione. Costui – diventato l'incubo di numerose studentesse, importunate e palpeggiate proprio alla fermata del tram vicino alla stazione – veniva infatti descritto come un “ragazzo giovane, con i capelli ricci, il cappello alla pescatora e di carnagione olivastra… con un accento molto marcato che sembrava arabo”. I poliziotti hanno immediatamente ricondotto la descrizione a quel giovane denunciato giorni prima.
Ieri pomeriggio hanno dunque provato a rintracciare nuovamente lo straniero, sempre nei medesimi luoghi, contando peraltro di poterlo facilmente individuare grazie al suo inseparabile cappello alla pescatora.
Così nel corso del pomeriggio, approntato un nuovo servizio di osservazione in piazzale Stazione, gli agenti lo hanno individuato in compagnia di un altro suo connazionale (un 25enne di nazionalità tunisina, anche lui irregolare) nel mentre indugiavano alla fermata del tram (anche stavolta senza mai salire sui mezzi in transito). Dopo vari minuti di osservazione gli agenti lo hanno osservato prelevare dalla tasca un panetto di hashish e, dopo averlo spezzato, cederne una parte al proprio connazionale, allontanandosi subito dopo di qualche decina di metri. Il secondo soggetto, rimasto anche lui alla fermata, veniva nel frattempo avvicinato, in tre diverse circostanze, da altrettanti giovani, ai quali consegnava alcune dosi in cambio di banconote.
Gli agenti sono a quel punto intervenuti, bloccandoli e sottoponendoli a perquisizione personale, rinvenendo addosso al complice 25enne la porzione di panetto di hashish (14 gr. circa), un coltello a serramanico con lama di 10 cm e la somma di 465 euro, mentre addosso al 18enne due pezzi di panetto della medesima sostanza (40 gr. circa), e la somma di 505 euro. Quest’ultimo, proprio come già avvenuto in occasione del precedente controllo, si è dichiarato minorenne, ma la maggiore età risultava ormai accertata. Oltre che indossare il cappello alla pescatora, lo stesso recava con sé uno zainetto al cui interno i poliziotti hanno rinvenuto un sex toy in gomma vibrante di 23 centimetri. Lo stesso complice risultava annoverare precedenti per lesioni oltre che per atti persecutori nei confronti di una donna.
I due sono stati tratti in arresto in concorso tra loro per il reato di detenzione di droga ai fini di spaccio ed il solo 18enne anche per il reato di false generalità. Su disposizione del P.M. di turno, sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza della Questura in attesa del giudizio di convalida e del successivo rito per direttissima previsto per la mattinata odierna. Nel frattempo al 18enne è già stato notificato un provvedimento del Questore di divieto accesso in tutta l’area della stazione ferroviaria.
L’invito che si rivolge a tutte le ragazze che ritengono di essere state vittime di analoghi abusi o molestie da parte del soggetto descritto nell’articolo di stampa pubblicato nei giorni scorsi, sono pregate di rivolgersi alla Questura di Padova – Squadra Mobile – onde sporgere formale denuncia e consentire di procedere nei confronti del responsabile.