Interdittiva antimafia

Camorra e rifiuti: la società era attiva a Napoli, ma aveva la sede legale a Padova

Emessa dal Prefetto un'interdittiva antimafia. La scelta del capoluogo patavino per aggirare i controlli

Camorra e rifiuti: la società era attiva a Napoli, ma aveva la sede legale a Padova
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Scattata l'interdittiva antimafia.

Era attiva in provincia di Napoli, ma la sede legale era a Padova

Nella giornata di oggi, martedì 30 maggio 2023, il Prefetto Raffaele Grassi ha emesso un’interdittiva antimafia nei confronti di una società operante nel delicato settore del trasporto dei rifiuti con sede legale a Padova, ma attiva, esclusivamente, nella Provincia di Napoli.

Il provvedimento giunge all’esito di una vasta e approfondita istruttoria svolta dal Gruppo integrato interforze composto dai militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza nonché operatori della Polizia di Stato e della Direzione investigativa antimafia, coordinati dalla locale Prefettura.

Le attività hanno consentito di accertare la riconducibilità dell’impresa ad altre società già attive nei medesimi appalti e a loro volta interdette dalla Prefettura di Napoli per la riscontrata contiguità alla Camorra, organizzazione criminale, come noto, attiva in Campania, ma con propaggini che arrivano anche in Veneto.

Dalla complessa istruttoria è emerso un modus operandi avente la finalità di aggirare i controlli antimafia attraverso l’apertura della sede sociale nella città di Padova con conseguente richiesta di iscrizione nelle liste antimafia – c.d. White list – presso la locale Prefettura, ma gestendo appalti fuori da questa Provincia.

Si tratta di un vero e proprio shopping della sede legale mirato ad ottenere la documentazione liberatoria antimafia con lo scopo di mitigare il rischio di incorrere in provvedimenti interdittivi.

L’attento e coordinato lavoro delle Forze di Polizia ha invece permesso di incidere su tale società, raccogliendo tutti gli elementi istruttori necessari a dimostrare il rischio infiltrativo.

Salgono a 7 le interdittive antimafia (di cui due a conferma di precedenti provvedimenti) adottate dal Prefetto Grassi nel corso dei due anni di mandato presso la Prefettura di Padova.

Il Prefetto Grassi dichiara “l’attenzione sul fronte delle infiltrazioni mafiose nel settore della pubblica Amministrazione è massima. L’obiettivo è quello di recidere i tentativi di penetrazione delle organizzazioni criminali in un contesto economico particolarmente florido quale quello padovano. Grazie alla collaborazione di tutte le Istituzioni locali si sta svolgendo, attraverso le Forze dell’ordine, un attento monitoraggio a tutto campo per preservare gli ambiti produttivi dagli effetti negativi della presenza della criminalità organizzata. I controlli antimafia continueranno a svolgersi senza soluzione di continuità su tutta la filiera interessata dal PNRR che, come noto, comporterà l’immissione di una notevole quantità di denaro per la realizzazione delle relative opere”.

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