A Padova

Bisca clandestina scoperta in zona stazione, scattano denunce per gioco d'azzardo e immigrazione

La scoperta durante un sopralluogo in un circolo privato gestito da una cittadina cinese, denunciata ora per l'esercizio di giochi d’azzardo

Bisca clandestina scoperta in zona stazione, scattano denunce per gioco d'azzardo e immigrazione
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Lunedì scorso, 20 gennaio 2025, alle 14, durante un ordinario controllo del territorio svolto dalle pattuglie di Volante, un equipaggio ha effettuato un sopralluogo in via Valeri in una Associazione culturale e ricreativa.

Circolo privato o normale pubblico esercizio?

Si saprà che Associazioni e Club privati che si affacciano sulla pubblica via, non devono consentire che l'entrata lasci intravvedere l'interno dei locali; in questo caso però la porta di via Valeri sembra fosse aperta e buon gioco hanno avuto gli Agenti ad effettuare l'accesso.

Otto normali avventori all'interno

Entrati, infatti, hanno contato 8 persone presenti, di nazionalità cinese, quattro di esse intente in una partita con carte da poker e un centinaio di euro in banconote di diverso taglio, sul tavolo.

Mentre nessuno reclamava la proprietà del denaro, gli Agenti notavano che gli avventori avevano a disposizione anche quella sorta di domino che in Cina viene detto “Mahjong“.

Tutti in Questura

Giocoforza, tutti venivano portati in Questura per essere identificati ed al termine degli accertamenti, i 4 intenti al gioco venivano denunciati in stato di libertà, per partecipazione a gioco d'azzardo ai sensi dell’articolo 720 codice penale.

Ma, ecco i provvedimenti emessi al termine dell'operazione di prevenzione e controllo del territorio.

  • Un 55enne clandestino, senza fissa dimora, entrato in Italia in data antecedente al 2001, già denunciato per sostituzione di persona, truffa, furto in flagranza, ricettazione e immigrazione clandestina, ha ricevuto dal Questore la notifica con intimazione a lasciare il territorio nazionale nel termine di sette giorni.
  • Un 50enne aveva regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro ma è risutato senza fissa dimora ed, entrato in Italia in data anteriore al 2013, era già stato denunciato per partecipazione a giochi d’azzardo in flagranza nel 2022.
  • Un 45enne era anch'egli in possesso di permesso di soggiorno per lavoro, ma risultava già denunciato più volte per concorso in giochi d’azzardo aggravato in flagranza e per immigrazione clandestina.
  • Un 41enne regolare in Italia, anch’esso con permesso di soggiorno regolare aveva però a carico denunce per ricettazione, uso di atto falso in flagranza, concorso in gioco d’azzardo.

Dimmi con chi vai

Tali frequentazioni sono valse alla 56enne cinese presidente del Circolo privato, una denuncia in stato di libertà ai sensi dell’articolo 718 del codice penale ovvero l'esercizio di giochi d’azzardo. Non meno lunga la lista dei precedenti della donna che, identificata e trovata in possesso di permesso di soggiorno per attesa occupazione, era entrata in Italia prima del 2004, denunciata nel 2022 per esercizio di giochi d’azzardo in flagranza, nel 2023 per violazione colposa dei doveri inerenti alla custodia delle cose sottoposte a sequestro disposto per procura penale o dall’autorità amministrativa.

Gli accertamenti venivano svolti anche nei confronti degli altri quattro cittadini cinesi trovati nel locale il cui elenco dei precedenti non è molto dissimile da quelli sopra elencati, talché per uno il Questore emetteva provvedimento per il suo definitivo allontanamento dallo Stato mediante Accompagnamento diretto in frontiera da parte dell’Ufficio Immigrazione.

Una 55enne, irregolare sul territorio veniva foto-segnalata e denunciata in stato di libertà per ingresso e permanenza illegale nel territorio dello Stato dal quel dovrà allontanarsi entro sette giorni; gli ultimi due, un 62enne ed un 53enne, entrambi clandestini, venivano denunciati per essere entrati ed essersi trattenuti illegalmente sul territorio nazionale.

Va da sé che il Circolo privato stesso, ora sarà sottoposto a tutti gli accertamenti del caso da parte della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale per verificare la sussistenza di tutti i requisiti necessari alla prosecuzione delle attività.

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