Bimbo morto in piscina, forse spinto in acqua da un amichetto
La tragedia, come è tristemente noto, si è consumata nella piscina comunale di San Pietro in Gu, nel padovano. Il piccolo di sei anni potrebbe essere finito nella vasca senza braccioli forse per colpa di un bambino più grande. Si attende l'autopsia.
Un'ipotesi tremenda. Insostenibile. Christian Menin potrebbe essere stato spinto nella vasca centrale della piscina comunale di San Pietro in Gu per errore, da un amichetto poco più grande di lui. Un gesto incolpevole, ovviamente, ma che darebbe un senso, se così si può dire, all'immensa tragedia che si è consumata lunedì e che ha letteralmente travolto la comunità.
Bimbo morto in piscina, forse spinto in acqua da un amichetto
Il quadro va via via completandosi di dettagli e le indagini, dunque, procedono svelando ulteriori retroscena di una vicenda agghiacciante. Il piccolo si era allontanato dai genitori per andare a giocare a calcio con un amico più grande. Era distante, quindi, dalla piscina e per questo motivo, ha riferito il padre agli inquirenti, non indossava i braccioli. Come sarebbe poi arrivato alla piscina è ancora tutto da chiarire.
Un gioco finito in tragedia?
Perché una cosa è certa: il bimbo sapeva di non doversi avvicinare alla vasca senza i braccioli. E allora potrebbe essere stato un "gioco" finito in tragedia, o un errore. Un quadro, tuttavia, che non attenua la posizione dei genitori, primi responsabili della sicurezza del bambino. E infatti, è proprio la posizione di mamma e papà, Emanuele e Lisa, 31 e 26 anni, quella più a "rischio" dal punto di vista giudiziario, come riporta il Corriere.
Indagati anche i bagnini
Ma non l'unica. Ci sono anche tre indagati: la responsabile della sicurezza della struttura, Michela Campana, e i due bagnini, Maya Serraglio, 22enne di Bressanvido e Diego Poletto di Bassano del Grappa. Un ruolo essenziale avrà l'autopsia che si svolgerà oggi, giovedì 12 agosto 2021. Si cercherà di scoprire se ci sia acqua nei polmoni, un dato che confermerebbe la morte per annegamento e smentirebbe l'ipotesi del malore.