Attenzione alla listeria, richiamo dai supermercati per due salami prodotti nel Padovano
Si tratta di due prodotti a marchio " Salumificio Flli Scapocchin s.r.l" con stabilimento a Camposampiero, in provincia di Padova
Doppio richiamo alimentare da parte del Ministero della Salute relativo al batterio della listeria. E' stato riscontrato in due tipologie di salame del marchio "Salumificio Flli Scapocchin s.r.l" che ha lo stabilimento a Camposampiero, in provincia di Padova.
Attenzione alla listeria, scatta il richiamo alimentare per due salami
Nella giornata di sabato scorso, 13 aprile 2024, è arrivata un'allerta sul portale del Ministero della Salute, dedicato agli avvisi dei prodotti non conformi a tutela della salute dei consumatori, riguardo a due prodotti a marchio "Salumificio Flli Scapocchin s.r.l" per la presenza di Listeria monocytogenes rilevata in autocontrollo. Il nome o la ragione sociale dell'OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato è dello stesso produttore.
Nello specifico si tratta del “Salame nostrano”. Il peso dell'unità di vendita è variabile da circa 600 a 800 grammi, mentre il numero dei lotto di produzione ritirato è il seguente: 164/24, non indicata la data di scadenza.
Il secondo richiamo pubblicato dal ministero riguarda il “Salame Nostrano con Aglio”. Il peso dell'unità di vendita è variabile da circa 600 a 800 grammi, mentre il numero dei lotto di produzione ritirato è il seguente: 165/24, non indicata la data di scadenza.
Entrambi i salami sono stati prodotti dal Salumificio F.lli Scapocchin S.R.L. con stabilimento attivo a Camposampiero, in provincia di Padova, in via Giorgio La Pira 14.
Il batterio della listeria
Il motivo del richiamo è, come abbiamo detto, la presenza del batterio Listeria monocytogenes. Come riporta il Ministero della Salute, il batterio della listeria monocytogenes è responsabile dell'infezione della listeriosi. La listeriosi è una tossinfezione alimentare, che può provocare i sintomi tipici della gastroenterite, quali la diarrea e i dolori alimentari.
Nei casi più gravi e rari, essa può portare all'insorgere di meningiti, encefaliti e setticemie. A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare i prodotti segnalati e restituirli al punto vendita d’acquisto dove saranno rimborsati o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.