All'Arcella

Assedia la moglie dopo la separazione, la figlia disperata chiede aiuto dal balcone: "Vuole sfondare la porta"

Il marito, già condannato per maltrattamenti in famiglia, solo nel mese di luglio si è presentato due volte davanti casa della moglie. Ora per lui è scattato il braccialetto elettronico

Assedia la moglie dopo la separazione, la figlia disperata chiede aiuto dal balcone: "Vuole sfondare la porta"
Pubblicato:

I Carabinieri della Stazione di Vigodarzere hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un cittadino moldavo ritenuto responsabile, in ipotesi accusatoria, del reato di atti persecutori in danno della moglie, alla presenza della figlia minore (in copertina: immagine di repertorio creata con l'intelligenza artificiale).

Vuole entrare a forza nella casa della moglie, la figlia in lacrime sul balcone

I fatti risalgono ad alcuni giorni fa, quando la donna, residente nel capoluogo, nel primo pomeriggio, ha contattato il numero di pronto intervento 112 segnalando la presenza del marito, dal quale è in fase di separazione, che pretendeva di entrare in casa.

L’operatore della Centrale Operativa, a fronte dell’urgenza dell’intervento, non ha esitato a dirottare all’indirizzo indicato la prima pattuglia disponibile, tant’è che i Carabinieri di Vigodarzere, in pochi minuti, ha raggiunto l’abitazione in zona Arcella.

Qui i militari hanno fin da subito individuato una minore in lacrime che affacciata al balcone ha loro indicato la presenza del padre davanti alla porta di casa che cercava di entrare in abitazione. Raggiunto il pianerottolo i militari hanno effettivamente sorpreso l’uomo che stava battendo violentemente contro la porta di ingresso.

Ai militari l’uomo ha rappresentato la necessità di accedere all’abitazione per prelevare degli oggetti personali. Diversa è stata però la versione fornita dalla moglie impaurita e tremante non appena i militari sono riusciti ad accompagnare l’uomo all’esterno del condominio.

Già condannato per maltrattamenti, solo a luglio si è presentato due volte

Ai Carabinieri la donna ha spiegato che il marito, già condannato per il reato di maltrattamenti in famiglia nel corso del 2024 e conseguentemente allontanato da casa, per la seconda volta nel corrente mese di luglio si era portato a casa pretendendo di entrare.

Se la prima volta, alcuni giorni prima, si era allontanato non avendo ricevuto risposta al campanello, nella seconda occasione si era accanito contro la porta, inveendo all’indirizzo della donna e minacciandola di morte qualora avesse allertato i soccorsi. La donna, in grave stato di ansia e paura, è stata quindi avviata alle cure ospedaliere.

Scatta il braccialetto elettronico

A fronte del quadro venutosi a creare l’uomo è stato tratto in arresto e posto a disposizione della Procura della Repubblica di Padova in attesa dell’udienza di convalida. Il giudice ha quindi convalidato l’arresto e disposto per l’indagato la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai familiari ad una distanza inferiore ai 500 metri con l’applicazione del braccialetto elettronico.

Si evidenzia che il procedimento è in fase di indagini preliminari e l’indagato deve ritenersi non colpevole fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.

I numeri di emergenza

Ancora una volta, si invitano tutte le donne che stanno vivendo una situazione di disagio fatta di violenza fisica, psicologica, sessuale o economica a non esitare e chiedere aiuto. Le Istituzioni sono pronte ad intervenire già ai primi segnali di una deriva patologica delle relazioni affettive.

Si consiglia di rivolgersi alle Forze dell’Ordine tramite il numero di emergenza 112 o contattando i Centri Antiviolenza che offrono supporto psicologico, legale ed economico alle vittime, tramite il numero 1522, per ricevere consulenze telefoniche 24 ore su 24