Vo' Euganeo due anni dopo la prima vittima di Covid: la cerimonia
Oggi alle 12 tra Via Ca’ Sceriman e Via Vo’ di Sotto, il sindaco ha ricordato le prime vittime del Covid, deponendo dei fiori accanto all’ulivo messo a dimora lo scorso anno.
"All'inizio è stato uno shock, non sembrava nemmeno di vivere sullo stesso pianeta di sempre. Era una situazione ai confini della realtà. Per fortuna è passato". Il commento a due anni esatti da quel 21 febbraio che ha segnato una traccia indelebile nel calendario italiano, è più o meno sempre lo stesso a Vò Euganeo, città in cui, appunto, in quella giornata di due anni fa, si registrava il primo morto di Covid, Adriano Trevisan.
Vo' Euganeo due anni dopo la prima vittima di Covid
Sembra passato un secolo, a ben vedere, e la ferita provocata dall'immensa tragedia del Covid è ancora aperta. Apertissima. Per questo motivo si è scelto di voler dedicare un momento solenne, una cerimonia, proprio oggi, il 21 febbraio 2022, a due anni esatti dall'esplosione della pandemia.
O meglio, dall'annuncio di quella prima vittima italiana del virus di Wuhan, fino a quel momento così distante e pure un po' sottovalutato, e da lì in poi, invece, così presente nella nostra comunità. Una comunità, quella italiana, lo ricordiamo, che proprio a causa del Covid ha perso 153mila anime.
Concittadini, nonni, parenti, amici, famigliari, persone in stato di fragilità e altri, invece, perfettamente in salute, tutti strappati alla vita dall'insidioso nemico invisibile. Oggi il Covid ha un po' allentato la presa, ma forse proprio per questo motivo è un dovere morale ricordare, lì dove la tragedia si è palesata in modo assai evidente per la prima volta a Vo' Euganeo, le ferite, le misure per contenere la forza travolgente del virus, il nostro dolore, tutto questo insomma, non può essere dimenticato.
La cerimonia
E proprio a Vo' Euganeo, il paese divenuto laboratorio per lo studio del Covid, dove si è sperimentato tutto e prima di tutti, oggi è la giornata del ricordo. Dai tamponi a catena per mappare l'evoluzione della pandemia, al rifiuto del vaccino, luci e ombre, insomma, ai piedi dei colli Euganei.
Oggi 21 febbraio 2022 alle ore 12.00, presso la rotatoria tra Via Ca’ Sceriman e Via Vo’ di Sotto, il Sindaco dott. Giuliano Martini ha ricordato le prime vittime del nostro territorio, assieme all’Associazione Nazionale Alpini – sezione di Vo’, al Gruppo Comunale di Protezione Civile e alle Forze dell’Ordine, deponendo dei fiori accanto all’ulivo messo a dimora lo scorso anno.
"Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale si stringono alle Famiglie dei nostri concittadini defunti, con il ricordo ancora vivo di quei giorni difficili di due anni fa, ma con la convinzione che anche il loro sacrificio abbia aiutato la scienza a capire come intervenire per uscire da questo incubo.
Sono stati fatti grandi passi da allora e questo ci potrà aiutare a guardare al futuro con fiducia".
Dal contagio al riscatto, dalla zona rossa alla visita del Presidente della Repubblica. Giuliano Martini, il primo cittadino di Vo', non ha mai mollato. Sindaco al terzo mandato, farmacista, tamponatore, vaccinatore. Tanti ricordi, tanto lavoro, ma non è ancora finita.
"Andare avanti significa anche tentare di risolvere i problemi sociali che il Covid ha prodotto - ha spiegato il sindaco - I problemi che già esistevano si sono acuiti per la sofferenza subita, per le restrizioni, e adesso c'è anche il discorso economico. Sento che i cittadini hanno la stessa capacità di reagire di sempre, la stessa forza d'animo, hanno dimostrato un senso civico notevole. Abbiamo sperimentato, rodato una macchina che poi è stata ripetuta in tutta Italia".
Ora si vuole tornare alla normalità anche per dimenticare. Ma quei giorni tragici, quei giorni in cui tutti si sentivano un po' come una famiglia, oggi, sembrano distanti. Ma quanto passato, tuttavia, per alcuni cittadini, non deve finire nell'oblio.
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