Valvitalia: dopo il presidio notturno, due giorni di trattative con i vertici dell'azienda
L'impegno e la determinazione dei dipendenti ha consentito di aprire un tavolo di confronto con i dirigenti che avevano tirato dritto con il trasferimento dei lavori a Pavia.
Dopo la notte di proteste all'esterno dei cancelli dello stabilimento di Valvitalia, andato in scena lo scorso martedì 15 marzo 2022, sono stati aperti due tavoli di confronto tra i dipendenti e i vertici dell'azienda di Due Carrare. Quest'ultimi, nel tardo pomeriggio di martedì avevano cercato di approfittare della scarsa presenza di operai per far portare a Rivanazzano (Pavia) materiali e prodotti finiti, tirando dritto con la loro volontà di trasferire tutta l'attività lavorativa in Lombardia. Lo smantellamento della sede padovana è stato però bloccato dal presidio dei lavoratori. Tra mercoledì 16 e giovedì 17 marzo 2022 si sono svolte le trattative coi datori di lavoro che hanno consentito di raggiungere dei primi punti di intesa.
Valvitalia: il primo giorno di trattative
Il blocco dello smantellamento della sede Valvitalia di Due Carrare, nella notte di martedì 15 marzo 2022, ha consentito di aprire un tavolo di confronto tra lavoratori e vertici dell'azienda. Il primo si è verificato nel corso della giornata di mercoledì 16 marzo 2022, ed è durato circa 4 ore.
Durante l'incontro la direzione aziendale assistito da Assolombarda ha confermato la sospensione (non il ritiro definitivo però) degli effetti della procedura di trasferimento per i prossimi 15 giorni, nel corso dei quali è previsto un incentivo economico per le uscite volontarie. In questa fase di sospensione continuerà il confronto con l'azienda per valutare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici che aderiranno alla proposta di trasferimento e definire eventuale utilizzo dello smartworking per gli impiegati e le impiegate interessati.
Rimangono da chiarire le soluzioni alternative al trasferimento per chi non ha intenzione di aderire alle opzioni a cui si sta lavorando in questo inizio di trattativa dai contorni ancora da definire. L'azienda, inoltre, si è impegnata a mantenere la produzione di alcuni componenti fondamentali nello stabilimento di Due Carrare.
Questi 15 giorni di sospensione dovranno essere utilizzati per sollecitate l'intervento della Regione e del Mise (di cui si aspetta la convocazione) per favorire eventuali soluzioni complessive per il gruppo Valvitalia riguardanti la tenuta industriale e occupazionale dei vari siti a partire da quello padovano.
Il secondo giorno di confronto
Il secondo appuntamento del tavolo di contrattazione per la vertenza Valvitalia si è tenuto nel corso del pomeriggio di ieri, giovedì 17 marzo 2022. Ieri erano presenti a Due Carrare la delegazione aziendale, assistita da Assolombarda, che si interfacciava costantemente via telefono con l'amministratore delegato del gruppo. Oltre alle soluzioni raggiunte nel giorno precedente, sono stati stabiliti ulteriori punti di intesa.
Per chi decidesse volontariamente di lasciare l'azienda entro il 30 marzo sono stati fissati i termini degli incentivi economici. È stata concordata la ripresa dell'attività lavorativa che sarà realizzata con una precisa programmazione cogestita dai dirigenti in collaborazione con la RSU di stabilimento. Si è inoltre convenuto di fissare due ulteriori incontri entro la fine del mese.
Il 24 marzo 2022 ci si ritroverà per definire i percorsi alternativi legati all'utilizzo dello smart working come opzione per gli impiegati e le impiegate che hanno la possibilità di agganciarsi alla pensione. Mentre, durante l'appuntamento del 31 marzo 2022 si valuteranno le soluzioni per la gestione del personale che non intende accettare il trasferimento e che sceglierà di non aderire all'uscita volontaria prevista entro il 30 marzo.
Queste le parole di Michele Iandiorio della Fiom Cgil di Padova e Luca Gazzabin della Fim Cisl alla fine dell'incontro:
"Questa trattativa ha avuto una genesi molto complicata e si sta confermando di non facile gestione. In ogni caso stiamo iniziando a intravedere i termini di una risoluzione. Attraverso i punti fissati ufficialmente con la dirigenza stiamo finalmente dando delle risposte ai lavoratori e alle lavoratrici. Fra i risultati positivi di oggi c'è sicuramente il fatto che nell'ipotesi di accordo a cui si sta lavorando è stata esplicitato che l'azienda non si opporrà alla possibilità di valutare offerte volte alla reindustrializzazione del sito del padovano. Confidiamo che i prossimi incontri possano svolgersi con la reale intenzione da parte dell'amministratore delegato di trovare soluzioni concrete oltre a quelle già stabilite in questi due intense giornate".
LE IMMAGINI DELLA PROTESTA E DEI DUE INCONTRI: