Vaccini, l'ematologo shock da Floris: "Gli italiani hanno ragione ad avere paura"
L'intervento del professor Bellavite alla trasmissione su La7 ha fatto discutere: "Dati non affidabili sugli effetti avversi".
Polemiche per l'intervento del professor Bellavite dell'Università di Padova alla trasmissione DiMartedì di Giovanni Floris. Diverse sortite sui vaccini hanno creato allarmismo.
Vaccini, l'ematologo padovano da Floris
"Non abbiamo molte certezze sulla vera relazione tra beneficio e rischio. Gli italiani che hanno paura dei vaccini hanno ragione in un certo senso".
Così. Al generale Figliuolo sarà venuto un colpo mentre, a molti italiani già un po' scettici, è sicuramente arrivato un ulteriore incentivo a diffidare e magari a sottrarsi alla campagna vaccinale in corso. Un intervento che ha fatto e sta facendo molto discutere quello del professor Paolo Bellavite, ematologo dell'Università di Padova, durante la trasmissione DiMartedì su La7.
E non è tutto. Perché il professore ha proseguito rincarando la dose:
"Questo discorso viene affrontato in maniera piuttosto superficiale. Dobbiamo sapere che siamo ancora in una vera e propria sperimentazione, quelle di Fase 2 e Fase 3 finiranno nel 2022, quella di Fase 4 cosiddetta post-marketing è in piena attività però purtroppo viene fatta anche male".
"Dati sugli effetti avversi non affidabili"
Non esattamente un messaggio rassicurante. Tanto che, in studio da Giovanni Floris (lui per primo spiazzato dall'intervento), è calato il gelo. E proprio il conduttore, per tagliare la testa al toro, ha chiesto al professore: "Ma lei allora consiglierebbe di vaccinarsi a un ottantenne o a un quarantenne?". Risposta:
"A un ottantenne sì, mia mamma che ha 94 anni si è vaccinata. Il rischio però è più grande per le persone più anziane e con patologie. Sotto i 50 anni, dipende molto da che mestiere fanno o se sono portatori di altre patologie".
Un risposta inframezzata da altre frasi destabilizzanti per chi si è vaccinato o deve ancora farlo.
"I dati che ci vengono riferiti sugli effetti avversi non sono affidabili perché sono affidati tutti sulla cosiddetta sorveglianza passiva, ovvero viene segnalato un caso di reazioni avverse solo se viene preso in mano da qualcuno che si occupa di segnalarlo. Un esempio? Nell'ultimo rapporto Aifa si parla di 40 casi gravi di reazioni avverse ogni 100mila vaccini iniettati, in realtà negli studi di sorveglianza attiva che stanno uscendo di parla del 4%, cioè 4.000 su 100mila. Questo si deve sapere".
L'irritazione di Myrta Merlino
Considerazioni che hanno suscitato la reazione in studio di Myrta Merlino, la conduttrice della trasmissione (sempre di La7), "L'Aria che tira".
"Vale la pena dare un allarme di questo tipo quando abbiamo un problema enorme di vaccinarsi tutti il prima possibile?", ha chiesto allarmata e un po' irritata.