Un caso di Dengue a Teolo: paziente in isolamento e piano di prevenzione già avviato
E' un " caso di importazione", il paziente era appena tornato dalla Thailandia
Gli altri 14 turisti che erano con lui stanno bene, ma oggi partità la disinfestazione
Un caso di Dengue a Teolo: paziente in isolamento e piano di prevenzione già avviato
Dopo il West Nile è arrivata la febbre Dengue. L'unità di salute e ambiente dell'Ulss 6 conferma infatti un caso di positività al virus trasmesso dalla puntura di zanzare tigre infette che provoca sintomi quali febbre, mal di testa e forti dolori alle ossa e che può evolvere anche in forme gravi.
Quando è tornato dalla Thailandia si è sentito male
Tutto è partito dalla segnalazione di un padovano, residente a Teolo, che si è sentito male al rientro da un viaggio in Thailandia di una decina di giorni a cavallo tra giugno e luglio. Una verifica da parte del laboratorio dell'ospedale, ha confermato i sospetti. Le condizioni del paziente sono buone, ma deve rispettare l'isolamento. In questo caso deve evitare anche di uscire per non rischiare di essere punto da una zanzara e permettere così al virus di continuare a circolare. Sottoposti ad un controllo preventivo anche gli altri 14 turisti che erano con lui, ma attualmente nessuno di loro presenta sintomi specifici.
"La macchina organizzativa si è immediatamente messa in moto d'intesa con l'amministrazione del Comune di Teolo- confermano l'unità di salute e ambiente- il Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 6 Euganea per precauzione procederà da stasera, mercoledì 12 luglio 2023, e per tre giorni di fila, alla disinfestazione larvicida e adulticida in strada e nelle abitazioni in un raggio di 200 metri da casa dell'uomo. La zanzara tigre, infatti, se punge un soggetto infetto può a sua volta contagiare altre persone. Il giovane presenta sintomi non severi, non risulta ricoverato ed è casa in isolamento fiduciario.Si ricorda e raccomanda di adottare tutte le precauzioni domestiche per difendersi dalle zanzare: spalmare sulla pelle repellenti, usare le zanzariere, evitare acqua stagnante nei sottovasi."
A fine giugno un caso anche in Piemonte
L'allerta era scattata anche a Moncalieri a fine giugno per un caso sospetto. Un uomo si era presentato all'ospedale con sintomi riconducibili alla malattia e aveva raccontato al personale sanitario di essere appena ritornato in Italia dopo un viaggio in Sud America.
Cosa è la febbre dengue, sintomi e diagnosi
Ha origine virale, è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.
Detta anche "febbre spaccaossa", normalmente entro 5-6 giorni dalla puntura di zanzara il paziente presenterà febbre con temperature anche molto elevate accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito. Si presentano poi irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. Sintomi che spesso sono assenti nei bambini.
La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.
Prevenzione e trattamento della dengue
La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Diventano quindi prioritarie pratiche come l’uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata.
Per ridurre il rischio di epidemie di dengue, il mezzo più efficace è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara che funge da vettore della malattia. Ciò significa eliminare tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate, ed effettuare vere e proprie campagne di disinfestazione che riducano la popolazione di Aedes.