Truffa del lockdown, devoluti in beneficenza i generi alimentari sequestrati a "Scarface"
Il bel gesto della Guardia di Finanza. Dieci bancali di generi alimentari ad istituzioni e associazioni no profit della città di Monselice.
Operazione "Zona Rossa": devoluti in beneficenza generi alimentari sequestrati ad un sodalizio criminale che commetteva truffe approfittando dell'emergenza sanitaria.
Truffa del lockdown, devoluti in beneficenza i generi alimentari
La scorsa settimana, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova, d’intesa con la Procura della Repubblica di Rovigo, ha devoluto in beneficenza dieci bancali di generi alimentari ad istituzioni e associazioni no profit della città di Monselice.
I prodotti erano stati rinvenuti lo scorso mese di settembre all’interno di capannoni industriali siti nella provincia di Brescia, allorquando i Finanzieri della Compagnia di Este avevano dato esecuzione a un’ordinanza restrittiva della libertà personale nei confronti dei principali artefici di un’associazione per delinquere, finalizzata alla truffa, promossa da un soggetto già emerso in altri contesti investigativi per ipotizzati legami con “Cosa Nostra”.
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Nel dettaglio, durante l’espletamento delle perquisizioni delegate, erano stati sequestrati ingenti quantitativi di beni - per un controvalore di oltre duecentomila euro - tra cui cibi in scatola e altri prodotti alimentari, tutti riconducibili alle condotte fraudolente perpetrate di recente dal sodalizio nel Nord Italia.
Attese le difficoltà di conservazione e di custodia dei prodotti sequestrati nonché la loro deperibilità, l’Autorità Giudiziaria rodigina ha autorizzato la devoluzione dei generi alimentari, per finalità solidali, a beneficio di coloro che sono maggiormente impegnati nell’assistenza alle persone indigenti.
I prodotti, con il supporto logistico fornito dal Comando Regionale Veneto, sono stati consegnati dalle Fiamme Gialle di Este alla “Caritas Diocesana” e all’associazione “Casa Amica” di Monselice, attive nella provincia di Padova per l’assistenza a famiglie in difficoltà economica o connotate da fragilità. Il gesto compiuto appare oltremodo significativo se si considera che - oltre a costituire un aiuto concreto per i più poveri e bisognosi, nonché per le associazioni che li sostengono - rappresenta una sorta di “restituzione” al territorio di quanto fraudolentemente sottratto agli operatori economici vittime delle truffe, sfruttando le difficoltà connesse al periodo di lockdown.
L’attività svolta testimonia e conferma l’attenzione della Guardia di Finanza rivolta al “sociale” e assume anche un ulteriore valore simbolico, consentendo, in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, di destinare a opere di bene i frutti di attività illecite, che danneggiano la libera concorrenza e l’imprenditoria sana e rispettosa delle regole di mercato.