Termovalorizzatore di Padova, ok definitivo al progetto di ammodernamento: ma il Comune vota contro la nuova linea
Previsti ulteriori vincoli ed elementi migliorativi, ma l'Amministrazione comunale resta contraria: "Scelta complessa ma profondamente motivata".
Termovalorizzatore di Padova, ok definitivo al progetto di ammodernamento. Ma il Comune non ci sta e vota contro (foto copertina dal sito del Gruppo Hera).
Termovalorizzatore di Padova
Si è svolta ieri, lunedì 6 dicembre 2021, la Conferenza dei Servizi relativa alla domanda di realizzazione del progetto di ammodernamento tecnologico dell'Inceneritore di Padova - San Lazzaro. L'intervento proposto si è reso necessario in considerazione del conclamato stato di vetustà delle linee 1 e 2 - che tra l'altro comportano elevati costi di gestione e manutenzione - al fine di adeguare l'impianto ai dettami delle norme europee e nazionali e mantenere la piena funzionalità del sistema regionale del gestore dei rifiuti.
Il progetto prospetta la sostituzione delle linee 1 e 2, ormai obsolete, con una quarta linea caratterizzata dal rispetto delle migliori tecniche disponibili a livello internazionale, la cui implementazione comporterà un deciso innalzamento delle performance ambientali dell'impianto, garantendo la gestione dei rifiuti in Veneto e contribuendo anche al sostanziale miglioramento della qualità delle emissioni in atmosfera.
Al termine di un complesso e articolato percorso istruttorio durato più di un anno che si è avvalso, tra l’altro, dei molti elementi di approfondimento emersi nel corso dell'inchiesta pubblica (in cui sono stati sentiti Cittadini, Associazioni, Enti locali) e del parere favorevole del CTR VIA, la Conferenza dei Servizi ha approvato il progetto con il voto favorevole dello Stato, della Soprintendenza, dell’Autorità di Bacino, dei VVF, dell’ARPAV, della Provincia di Padova e della Regione, e con il voto non favorevole del Comune di Padova, che ha comunque confermato il parere tecnico favorevole sugli aspetti edilizi e urbanistici.
Progetto approvato (con vincoli)
La Conferenza dei Servizi ha approvato il progetto a condizione che siano rispettate severe prescrizioni migliorative della situazione in atto e del progetto presentato, che consentono ulteriori riduzioni degli impatti ambientali.
In particolare, l'impianto dovrà ridurre di oltre 25.000 tonnellate le potenzialità di trattamento già autorizzate, diminuire ulteriormente le emissioni anche rispetto alle BAT (migliori tecniche disponibili) di derivazione europea, sia come concentrazioni che come flussi di massa, migliorare le proprie performance energetiche, producendo anche calore per teleriscaldamento a favore dell'Ospedale di Padova (nonché,
prospetticamente, di altri soggetti pubblici e privati dell'area patavina).
L'impianto, inoltre, non potrà bruciare rifiuti liquidi contenenti PFAS (inclusi i percolati di discarica) e neppure altri rifiuti recuperabili, che dovranno essere avviati a recupero di materia secondo i principi dell'economia circolare. Fin dall’inizio sarà assicurato il miglioramento delle performance ambientali dell’esistente terza linea di incenerimento. Sarà inoltre realizzato, a spese del proponente, dall’Azienda ULSS 6 Euganea e dagli Istituti universitari padovani, un approfondito studio di epidemiologia ambientale che si affiancherà ad un’approfondita attività di monitoraggio ambientale per escludere il verificarsi nel tempo di effetti anche sanitari sull'area circostante.
L'impianto continuerà a configurarsi come impianto strategico regionale e continuerà a ricevere i soli rifiuti urbani o decadenti dal ciclo dei rifiuti urbani, in attuazione e in coerenza con il Piano rifiuti e con le sue future evoluzioni, che hanno fatto del Veneto un modello di eccellenza della gestione dei rifiuti a livello europeo, in termini di percentuali di raccolta differenziata e per i minimi quantitativi destinati a discarica e incenerimento. Sarà inoltre coerente e funzionale rispetto ai piani e alle politiche regionali di contenimento delle emissioni in atmosfera, di mitigazione e adattamento del cambiamento climatico, di uso razionale dell'energia.
Il voto contrario del Comune di Padova
Il Comune di Padova ha espresso parere contrario in sede di Conferenza dei Servizi sul progetto di termovalorizzatore in oggetto. Il sindaco Sergio Giordani illustra le ragioni politiche, tecniche e sociali che hanno portato alla decisione:
"Una scelta meditata attentamente in sede tecnica, che ho personalmente avallato anche sulla base di chiare motivazioni sostanziali e politiche, le quali, dal mio punto di vista, sposano l’esclusivo interesse futuro della città, al di là di ogni ideologia e strumentalità. In queste settimane ho deciso di non inserirmi e alimentare un dibattito pubblico ricco, che ho comunque seguito con attenzione e interesse; con la Giunta abbiamo preferito concentrarci sull’attenta analisi dei fattori oggettivi sul tavolo, per poi maturare un orientamento unitario.
Premetto che non sono contrario a prescindere ai termovalorizzatori, una modalità di smaltimento che viene adottata da tutti i paesi europei più avanzati dal punto di vista della tutela ambientale, passibile di costanti aggiornamenti tecnologici che ne limitano sempre di più le emissioni e che unita a una forte differenziazione del rifiuto evita di disseminare il nostro territorio di discariche che lo compromettono e inquinano in maniera grave e duratura.
Non a caso a Padova un impianto c’è dagli anni 60’ e la città non ha mai vissuto crisi di conferimento e emergenze rifiuti. La nostra Amministrazione con una mozione votata in maniera unanime dalla maggioranza, ha condotto in questi mesi una battaglia seria e rigorosa per ottenere nelle sedi preposte le migliori condizioni per la città su vari punti chiave definiti in maniera non equivoca. In sede di VIA sono stati ottenuti passi avanti significativi, che rivendichiamo come frutto del nostro lavoro, che non ha certo badato a interessi diversi da quello dei cittadini. Il primo è la significativa riduzione del potenziale di tonnellate annuo consentite rispetto ad oggi, che passano da 245 mila a 219 mila. Il secondo è il no al conferimento di PFAS e il terzo la prescrizione di attenersi a soglie emissive ancora più basse rispetto alle migliori pratiche europee. Ancora, c’è la prescrizione di prevedere un recupero del calore tramite teleriscaldamento a beneficio della comunità e quindi con riduzione delle emissioni complessive. Sono tutti elementi che oggettivamente vanno nella direzione da noi indicata e che contribuiranno a fornire nuove e ulteriori garanzie ai cittadini.
Tuttavia, il tema per me più critico e che a nostro avviso non consente di dare via nessun libera a scatola chiusa è quello dell’indeterminatezza sul Piano dei Rifiuti Regionale. La Giunta Regionale lo ha adottato ma manca ancora un lungo percorso per la sua approvazione. In buona sostanza non c’è ad oggi nessuna garanzia certa di come la Regione immagini la distribuzione dello smaltimento rifiuti su base territoriale e il rischio che non vogliamo correre, e sul quale ci batteremo, è che ci sia una sproporzione di rifiuti conferiti all’impianto di Padova. Noi pretendiamo un’equa assunzione di responsabilità da parte di tutte le Provincie e di tutti gli ambiti e non siamo disponibili, come Padova, a sopperire all’assenza di lungimiranza di territori che producono, come tutti gli altri, rifiuti, ma non si sono negli anni mai fatti carico delle modalità per concludere il ciclo dello smaltimento con strategie proprie e con un assunzione per quota parte di questa incombenza necessaria. E’ impossibile per noi dare parere positivo a un impianto se non sappiamo per quanti territori dovrà provvedere alla termovalorizzazione; è anche una questione di principio che prevede, tra ambiti territoriali, una doverosa co-responsabilità e non certo di scaricare la questione sulle città che già dispongono da decenni di impianti. Nelle prossime settimane, con la dovuta collaborazione, ma anche con tutta la determinazione del caso, daremo corso a un serrato confronto con la Regione per incidere sulla proposta di piano dei rifiuti, l’obiettivo è di tutelare al massimo gli interessi della città e dei padovani, chiedere equilibrio, proporzionalità e una giusta distribuzione tra provincie dei carichi di smaltimento. Lo smantellamento delle vecchie linee 1 e 2 è una cosa che andava fatta e aumenterà la sicurezza e gli standard ambientali dell’impianto, tutt’altra cosa è immaginare questa progettualità come grimaldello per concentrare su Padova lo smaltimento dei rifiuti di tutta la Regione. Come ci è stato chiesto anche dal Consiglio Comunale, è impossibile un via libera senza punti fermi e certi su questa necessaria equità, per cui ci spenderemo senza risparmiarci avendo sempre come unico orizzonte la tutela delle padovane e dei padovani.
Il commento dell'assessore Chiara Gallani
“Durante la Conferenza dei Servizi sul Termovalorizzatore di San Lazzaro, la Città di Padova ha espresso parere negativo alla nuova linea dell’inceneritore. È stata una scelta complessa, profondamente motivata e radicale. Complessa perché arriva dopo un anno di tentativo di dialogo con la Regione e con gli attori coinvolti, condotto da parte nostra sui dati tecnici, con pragmatismo ed apertura. Una scelta che ha richiesto studio, confronto, approfondimento, dialogo costante anche all’interno della stessa maggioranza.
Profondamente motivata perché nei mesi scorsi abbiamo presentato osservazioni nelle sedi deputate, così come hanno fatto cittadini e comitati, preziosi custodi del territorio. Le nostre osservazioni, basate su un attento studio della documentazione, condivise con le forze politiche della maggioranza che ringrazio per il costante confronto, iniziato ormai quasi un anno fa con la mozione del Consiglio Comunale che richiedeva di approfondire alcune questioni, hanno prodotto dei risultati importanti come l’abbandono dell’assurda previsione di bruciare fanghi contaminati di PFAS, l’abbassamento dei quantitativi da incenerire e la realizzazione di un “approfondito studio di fattibilità tecnico ed economico” per l’impianto di teleriscaldamento a servizio del nuovo polo ospedaliero e di una possibile estensione di bacino, ma non hanno complessivamente avuto un’adeguata risposta.
Basti pensare al fatto che ad oggi manca ancora un Piano Regionale dei Rifiuti. Nonostante da quando è iniziato l’iter autorizzatorio per la nuova linea dell’inceneritore di San Lazzaro il Piano sia stato adottato dalla Giunta Regionale, manca ancora un confronto con i territori, con le persone, e non c’è ancora un’approvazione. Non è possibile per noi pensare di procedere con un impianto che sarà strategico non per Padova, ma per l’intera Regione, senza sapere con certezza quale uso intende farne la Regione, così come non è possibile impegnare così fortemente un singolo territorio, il nostro, per i prossimi decenni, anche a fronte dell’impegno concreto della nostra città per l’aumento della raccolta differenziata e per la diminuzione della propria produzione di rifiuti.
Non può la nostra città prendersi carico delle mancanze della Regione Veneto. Una scelta radicale perché da un lato porta il Comune di Padova a schierarsi chiaramente da una parte, quella della tutela del territorio e dei cittadini. Dall’altro perché è una scelta per nulla scontata, frutto di un grande lavoro che non si è limitato a una battaglia fine a se stessa, ma che ha saputo costruire un dialogo andando oltre agli interessi di qualcuno per ottenere il meglio per la città in tutte le condizioni. Questo è il modo di agire che ci contraddistingue in tutte le scelte importanti della città, che marca davvero la differenza tra questa Amministrazione e il passato. È un nuovo modo di fare politica e sono certa sia quello vincente, non per me, ma per la città.
Governare significa pensare a tutta la città. Si parte dai propri valori e dai valori collettivi della comunità politica che esprime una maggioranza, ma si agisce sempre pensando al bene comune, alle condizioni e limiti reali all’agire, ed alla necessità di rappresentare tutti. Significa, a volte, dire dei SI di realismo e pragmatismo ma in questo caso era giusto e necessario dire NO e Padova lo ha fatto, dimostrando ancora una volta di saper guardare avanti”.