Occupazione

Studenti occupano la sede di Sociologia a Padova in sostegno alla Palestina

Oltre 200 studenti si mobilitano per chiedere all’Università una posizione chiara e l’adozione di provvedimenti concreti contro il genocidio palestinese

Studenti occupano la sede di Sociologia a Padova in sostegno alla Palestina

È stata occupata la sede del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Padova. A darne notizia è il coordinamento Studenti per – Udu Padova, che ha diffuso un comunicato ufficiale nella serata di lunedì 30 settembre 2025.

L’occupazione nasce dal percorso di mobilitazione che da settimane coinvolge varie realtà studentesche in solidarietà con la Palestina. La decisione, spiegano i promotori, è stata presa al termine di un’assemblea aperta che ha raccolto oltre 200 studenti, uniti dal desiderio di “proseguire la mobilitazione in un momento storico che potrebbe rivelarsi decisivo”.

“Quello che sta succedendo in questi giorni è di un’importanza storica. Le proposte del presidente americano Donald Trump delle ultime ore, in accordo con Netanyahu, ci mettono davanti a un possibile futuro terrificante. Inoltre, l’imminente probabile attacco alla Global Sumud Flotilla, quando raggiungerà il blocco israeliano, sarà un momento che porterà a mobilitazioni che non si vedono da anni.

La risposta che diamo, a sostegno del popolo palestinese, è prenderci ogni spazio per parlare di ciò che sta accadendo e per esprimere il nostro dissenso”

Spiegano gli studenti.

Le richieste: embargo, borse di studio e assemblea di ateneo

Dal comunicato emergono richieste precise rivolte all’Università di Padova e alle istituzioni italiane:

  • blocco degli accordi di collaborazione tra Unipd e istituzioni israeliane
  • accesso reale alle borse di studio per studenti e accademici palestinesi
  • pressione sulla Crui (Conferenza dei Rettori) perché solleciti il Governo a imporre un embargo immediato sulle forniture militari a Israele

Gli studenti chiedono inoltre la convocazione di una grande assemblea di ateneo. Sottolineano:

“La governance non può più ignorare una voce sempre più forte: serve un confronto pubblico affinché l’università prenda posizione adottando il documento proposto dall’Assemblea”.

Secondo i rappresentanti dell’Udu, queste rivendicazioni sono il risultato di un percorso condiviso da diverse realtà studentesche e modalità di mobilitazione, oggi confluite in un’unica piattaforma.

La voce dei collettivi: “Bloccheremo le catene della guerra”

Nel comunicato si legge:

“Con quest’occupazione rifiutiamo ogni complicità economica e politica del mondo accademico con un genocidio. L’università non può più rimanere neutrale”.

A intervenire è anche Stella Salis del Cso Pedro, che annuncia ulteriori iniziative:

“In caso di blocco della Global Sumud Flotilla usciremo dalle aule per partecipare compatti allo sciopero generale e al blocco dell’interporto di Padova, per fermare le catene logistiche della guerra”.

Accanto all’Udu e al Cso Pedro, hanno aderito all’occupazione anche l’Intifada Studentesca di Padova e numerosi collettivi cittadini che già da mesi animano le proteste dentro e fuori dagli atenei italiani.

Organizzano anche collegamenti in diretta con membri dell’equipaggio della Global Sumud Flotilla:

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "COLLEGAMENTO IN DIRETTA con membri dell'equipaggio dell' della GLOBAL SUMUD FLOTILL 1 OTTOBRE, 17.00 AULA MAGNA, SOCIOLOGIA SOCIOLOGIA OCCOPATA"

Un contesto di tensione internazionale

Le preoccupazioni degli studenti si legano non solo alle politiche di Trump e Netanyahu, giudicate “terrificanti per il futuro della regione”, ma anche all’eventualità che la Global Sumud Flotilla venga intercettata dalle forze israeliane. Un episodio che, secondo i promotori, potrebbe innescare nuove mobilitazioni a livello globale.

L’azione padovana rientra infatti in un più ampio clima di tensione internazionale, che nelle ultime settimane ha visto una ripresa delle proteste studentesche in molte città italiane, in linea con i movimenti di solidarietà alla Palestina registrati in diverse università europee.

Al momento non sono arrivate reazioni ufficiali dalla governance dell’Università di Padova. Intanto, la sede di Sociologia resta presidiata dagli studenti, che annunciano:

“Questa è solo l’inizio. Saremo nelle strade, nelle aule, nei luoghi della logistica. Per la Palestina, senza compromessi”.