A Cittadella

Studente minacciato con coltello e rapinato da cinque coetanei: "Bisogna fermare questi episodi sul nascere"

Il Dirigente scolastico Francesco Merici invita i giovani studenti a non girarsi dall'altra parte e a parlare con i propri genitori

Studente minacciato con coltello e rapinato da cinque coetanei: "Bisogna fermare questi episodi sul nascere"
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Cittadella, il fatto è noto: un ragazzo dell'Istituto Tecnico "Giacinto Girardi" viene rapinato fuori dalla scuola da cinque ragazzi che lo circondano alla fermata dell'autobus e lo minacciano con un coltello perché svuoti lo zaino.

La famiglia, eravamo a fine gennaio, denuncia tutto ai Carabinieri che avviano le loro indagini su questo atto di bullismo e violenza tra minorenni, per il quale ci sono testimoni della stessa scuola, come lo sono anche tre dei protagonisti.

Ad approfondire il fatto di cronaca in quanto tale, insomma, sarebbe da classificare come un episodio di "nera", ed invece ne esce qualcosa di positivo.

Il Direttore scolastico, Francesco Merici, si siede alla tastiera e scrive a studenti, genitori, insegnanti e collaboratori per stigmatizzare l'accaduto ed invitare a non girarsi dall'altra parte ma, riferisce a noi:

"A farne motivo di riflessione e di crescita, per prendere coraggiosamente posizione contro questi comportamenti e contro gli autori. Sono comportamenti che vanno fermati sul nascere perché la nostra funzione educativa è questa e, senza il coraggio di prendere posizione, tale non sarebbe. Bisogna schierarsi apertamente con chi subisce, senza se e senza ma".

Il Dirigente Scolastico dell'Istituto "Giacinto Girardi" di Cittadella (PD), Francesco Merici

Nella sua lettera aperta, il Dirigente aveva già scritto di:

"Condividere la preoccupazione sorta a causa del fatto verificatosi - per la prima volta così grave e pur se avvenuto fuori dall'Istituto -  e di dolersi per il fatto che i soggetti coinvolti sono studenti che frequentano il 'Girardi', come sono studenti del Girardi quanti hanno avuto il coraggio di riferire l’accaduto agli insegnanti ed al sottoscritto".

"Stavolta non si tratta più di piccoli furti e atti di vandalismo che comunque denotano una mancanza di rispetto per i compagni e la scuola, qui siamo di fronte ad un episodio di violenza, estorsione di beni e denaro sotto la minaccia di un coltello e con promesse di ritorsioni in caso di denuncia".

"Bulli, estorsioni e furti: ragazzi, non voltatevi dall'altra parte. I genitori ne parlino con i figli e la scuola sia luogo di incontro condiviso, non già una semplice agenzia sulla quale appoggiare il giovane per qualche ora della propria giornata".

Ancora a noi, invece, Merici, confida:

"Non è questo ciò a cui tende l'offerta formativa della nostra scuola: se la rileggano anche i ragazzi perché non sono parole vuote. Sappiano invece che noi adulti ci siamo e devono fidarsi di noi".

Quindi professore, dopo questa aperta presa di posizione, cosa dobbiamo aspettarci:

"Una Assemblea di Istituto la cui data non è stata ancora stata decisa ma alla quale sono tutti invitati: studenti, famiglie, insegnanti, Amministrazione Comunale e Forze dell'ordine. Il problema, ciascuno per la propria responsabilità, riguarda tutti. Siamo tutti parte di un’unica comunità educante, e tutti insieme contribuiamo a creare un’ambiente di apprendimento e di crescita a misura delle persone che lo abitano, solo così, anche un momento difficile come questo può trasformarsi in opportunità di crescita".

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