Solidarietà

Sostegno ai piccoli ammalati: in arrivo all'ospedale di Padova sei bimbi in fuga dall'Ucraina

Con loro giungeranno anche due persone adulte per essere curati allo IOV, dove potranno sottoporsi alle necessarie cure oncologiche.

Sostegno ai piccoli ammalati: in arrivo all'ospedale di Padova sei bimbi in fuga dall'Ucraina
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Dopo l'arrivo di un bimbo malato di 3 anni e mezzo, in fuga dall'Ucraina insieme alla madre e alla sorellina, continua l'azione di solidarietà dell'ospedale di Padova in aiuto di tutti i piccoli ammalati che stanno fuggendo dal fronte di guerra ucraino. Come affermato dallo stesso presidente del Veneto, Luca Zaia, altri 6 bambini arriveranno nel presidio ospedaliero padovano per essere affidati alle cure dei medici.

In arrivo all'ospedale di Padova sei bimbi in fuga dall'Ucraina

Così il Presidente della Regione del Veneto annuncia l’arrivo nella nostra Regione di alcuni piccoli pazienti destinati alle cure degli ospedali di Padova:

“Continua l’arrivo in Veneto di bambini dall’Ucraina per essere affidati alle cure dei nostri medici e delle nostre strutture sanitarie in Veneto - afferma il governatore del Veneto, Luca Zaia -. Solo tra la giornata di oggi e quella di domani è programmato l’arrivo in Italia di 6 bambini dall’Ucraina con voli della Guardia di Finanza, accompagnati da adulti, e destinati ad essere curati nelle strutture pediatriche dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Anche due adulti arriveranno per essere curati allo IOV, dove potranno sottoporsi alle necessarie cure oncologiche. Siamo in prima linea e daremo tutto il supporto necessario per curare chi soffre così pesantemente gli effetti della guerra, in particolare i bambini. Il Veneto e la sua sanità continuano ad accogliere e curare soprattutto i più piccini, le vittime più indifese del conflitto in Ucraina”.

Nella giornata di oggi, infatti, è previsto l’arrivo in Azienda Ospedaliera a Padova con un volo della Guardia di Finanza di tre bimbi ucraini, due con neoplasia e uno cardiopatico. Con lo stesso mezzo arriverà anche un'altra persona adulta, destinata ad essere cura allo IOV per cure oncologiche. Successivamente, domani, giungerà un ulteriore volo, sempre tramite il servizio internazionale la Cross, con a bordo altri tre bambini e un adulto, destinati, rispettivamente, all’Azienda Ospedaliera di Padova e allo IOV.

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A Padova "Mission Bambini" garantisce sostegno a 30 bimbi fuggiti dalla guerra

Parallelamente all'azione di Regione Veneto, si sta muovendo anche il progetto della Fondazione Mission Bambini a Padova, un'iniziativa per dare sostegno psicologico e linguistico per bambini ucraini inseriti a scuola e per i loro genitori, formazione agli insegnanti e accompagnamento per i compagni di classe per prepararli all’accoglienza. In questo modo Fondazione Mission Bambini - da 20 anni attiva a sostegno dell’infanzia in difficoltà - vuole facilitare l’inserimento in 7 Istituti Comprensivi di 30 bambini dai 6 ai 13 anni fuggiti dalla guerra in Ucraina e arrivati nella città veneta nelle ultime settimane.

Grazie all’equipe psico-pedagogica composta da psicologi e interpreti, i nuovi arrivati vengono accompagnati nel percorso di inserimento in classe, attraverso incontri sia di gruppo con gli altri bambini ucraini, per garantire loro la possibilità di mantenere legami con la propria comunità di origine, sia individuali, poiché ogni bambino ha vissuto la fuga dall’Ucraina in modo diverso e ha bisogno di un percorso personalizzato. Alcuni di questi bambini sono infatti arrivati insieme alla madre e fratelli o sorelle, qualcuno è riuscito a lasciare l’Ucraina con entrambi i genitori, altri ancora hanno vissuto lutti all’interno del nucleo familiare a causa del conflitto. Per le famiglie che ne facessero richiesta, la Fondazione mette a disposizione supporto psicologico e mediazione linguistica-culturale.

In parallelo sono attivati percorsi di formazione per gli insegnanti con un focus sulla risposta agli eventi traumatici con l’obiettivo di offrire gli strumenti per la gestione delle dinamiche socio-relazionali dei bambini e delle classi e per la gestione dello stress. L’equipe della Fondazione ha individuato inoltre una serie di laboratori da realizzare in classe per facilitare l’integrazione e il benessere psicologico degli studenti ucraini e dell’intero gruppo che, accogliendo i nuovi compagni, viene indirettamente a contatto con la guerra.

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