Siccità, scarseggia l'acqua per raffreddare l'inceneritore di San Lazzaro: si rischia lo spegnimento dell'impianto
L’impianto per l’incenerimento dei rifiuti utilizza infatti l’acqua del Canale San Gregorio e del Piovego. L'assessore Ragona: "Potremmo essere costretti a trasferire i rifiuti in discarica con procedure d'emergenza".
La siccità di questi giorni sta mettendo a rischio il funzionamento dell’inceneritore di San Lazzaro.
Siccità, scarseggia l'acqua per raffreddare l'inceneritore di San Lazzaro: si rischia lo spegnimento dell'impianto
L’impianto per l’incenerimento dei rifiuti utilizza infatti l’acqua del Canale San Gregorio e del Piovego per far funzionare il sistema di raffreddamento e in questi giorni il livello dell’acqua si è notevolmente abbassato in maniera costante e non è escluso nelle prossime settimane arrivi sotto il livello di soglia. Insieme al Genio Civile e alla Società Hera si stanno svolgendo attenti monitoraggi del livello delle acque, pronti ad intervenire in caso di necessità.
L’assessore Andrea Ragona commenta:
"Questa mattina (ieri, lunedì, per chi legge, ndr.) un sopralluogo sul Lungargine Rovetta per monitorare il livello delle acque del Canale San Gregorio e del Piovego, dove il livello delle acque si è abbassato notevolmente. L’acqua di questi canali viene utilizzata per raffreddare l’inceneritore e l’abbassamento del livello desta preoccupazione per il funzionamento dell’impianto di incenerimento. Attualmente la situazione è abbastanza stabile anche se in abbassamento, con i livelli delle acque assicurati dalle manovre del Genio Civile che pesca acqua dalla zona montana. In questo momento ci sono circa 20/30 cm di pescaggio ma con il proseguimento dell’allarme siccità, a maggior ragione se le alte temperature previste nei prossimi giorni dovessero causare maggiori fenomeni di evaporazione facendo scendere il livello dell’acqua sotto la soglia, è possibile si debba procedere con lo spegnimento dell’impianto. Questo comporterebbe la necessità di trasferire i rifiuti bruciati quotidianamente a Padova (parliamo di circa 500 tonnellate di rifiuti cui poco più di 150 prodotti nella città di Padova) nella discarica di Sant’Urbano o dove la Regione ci indicherà. E’ compito della regione infatti dare indicazione ai Comuni su dove smaltire i rifiuti in caso di emergenza, attraverso decreti ad hoc".
"Stiamo monitorando la situazione con tutti gli Enti preposti ma questo problema potrebbe ripercuotersi anche su altri impianti attivi in zona industriale, e non è altro che l’ennesima dimostrazione di come i cambiamenti climatici, responsabili dell’emergenza idrica di queste settimane, impattino sulla nostra vita quotidiana. Continuiamo a non avere problemi di acqua potabile, a differenza di altri luoghi in Veneto, ma dal punto di vista agricolo, ambientale e igienico sanitario la situazione è allarmante. Speriamo non si arrivi alla soglia di emergenza ma continuiamo a monitorare la situazione e stiamo mettendo in campo azioni per non farci trovare impreparati: a partire dal tavolo sulla siccità, che coinvolge tutti gli enti competenti, nell’ambito del quale con il vicesindaco Andrea Micalizzi stiamo pianificando una serie di interventi.”