Sciopero driver Amazon, prosegue la protesta: "Trattati come pacchi"
In 160 di due società che operavano nel magazzino di Vigonza destinati via sms ad altri siti veneti in apertura. Il Pd: "La Regione intervenga".
Prosegue anche oggi la mobilitazione dei driver Amazon dello stabilimento di Vigonza, spostati dal colosso amaricano (con un avviso via sms) in altre sedi in Veneto.
Sciopero driver Amazon a Vigonza
“La Regione non resti a guardare e faccia la propria parte per tutelare gli addetti della logistica e dell’e-commerce: c’è un accordo nazionale e deve essere fatto rispettare”.
Nuova interrogazione della vice capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani, in contemporanea con lo sciopero di 48 ore dei driver di Amazon nello stabilimento di Vigonza.
“Sembra che a 160 dei 400 drivers attualmente impiegati siano arrivate le lettere di trasferimento verso la sede di Vicenza e i nuovi centri di prossima apertura. Questa manovra, non concordata tra le parti sociali, rischia di trasformarsi in una sorta di licenziamento di massa, finalizzato alla sostituzione di contratti a tempo indeterminato con contratti precari”.
“Due settimane fa - ricorda Camani - grazie all’impegno del Governo e del ministro del Lavoro Andrea Orlando, è stata raggiunta una storica intesa tra Amazon e i sindacati per aumentare le tutele e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori dell'e-commerce. In Veneto, però, questo impegno stenta a decollare. Al momento, infatti, sia Amazon sia Assoespressi (associazione di categoria che raccoglie i corrieri espressi) sono rimaste ferme sull’indisponibilità a ridurre l’orario ed eliminare l’obbligo lavorativo per sabato, domenica e festivi, oltre a ‘chiudere’ sulla stabilizzazione del personale a tempo determinato. Il rifiuto dell'azienda in Veneto a dialogare con le organizzazioni sindacali, anche dopo il protocollo firmato dal ministro Orlando, è inaccettabile. Tanto quanto il silenzio di Zaia”.
“Logistica ed e-commerce stanno diventando sempre più rilevanti in Veneto: la tutela di chi ci lavora è una questione che investe le istituzioni a ogni livello e non può essere ulteriormente rinviata, come conferma lo sciopero di queste ore. Il Veneto ha bisogno di buona occupazione non di ulteriore precariato. La Regione abbandoni l’imbarazzante timidezza di questi mesi e si schieri in maniera convinta, con azioni concrete, a fianco dei lavoratori”.
Lo sciopero dei driver Amazon, proclamato da Filt Cgil e Uiltrasporti, iniziato ieri, giovedì 30 settembre 2021, andrà avanti, come minimo, anche nella giornata di oggi, venerdì. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, dicono i sindacati, è stata la recente decisione del colosso americano di spostare (con un avviso spedito via sms) 160 driver di due società che operavano nel magazzino di Vigonza per destinarli ad altri siti in apertura in altre province del Veneto.
"Il tutto entro 15 giorni. Non solo: contemporaneamente ha fatto entrare nel magazzino di Vigonza una nuova società i cui autisti hanno tutti contratti in somministrazione, cioè sono tutti precari. Letteralmente: trattati come pacchi".