Risale a quattro il numero dei casi di West Nile in Veneto: 55enne di Agna ricoverato in ospedale
In seguito alla morte del 86enne padovano, l'ULSS 6 Euganea invita a proteggersi usando repellenti, indossando pantaloni e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto e installando zanzariere alle finestre
Nella giornata di martedì 30 luglio 2024, un 55enne di Agna è stato ricoverato in terapia intensiva dopo aver contratto il virus della West Nile (in copertina: immagine di repertorio).
Altro ricovero per West Nile
Dopo la tragica morte di Gabriele Breazzo, 86enne che ha perso la vita per complicanze dovute al virus della West Nile, nella giornata di martedì 30 luglio, un nuovo caso è stato rilevato in provincia di Padova: si tratta di un 55enne residente ad Agna, che ora si trova ricoverato in terapia intensiva per una forma neuroinvasiva.
Risale, quindi, a quattro il numero dei contagi della Febbre del Nilo nel nostro territorio. Oltre al 55enne di Agna, si aggiunge un 73enne della bassa padovana, ricoverato agli Ospedali Riuniti Padova Sud nel reparto di Neurologia, più un terzo soggetto residente nel Piovese e con pregressa fragilità e un cittadino della provincia di Treviso.
A lanciare la segnalazione è l'Azienda ULSS 6 Euganea, che ricorda in un post su Facebook come l'Azienda si muova seguendo le linee guida regionali, che prevedono interventi di disinfestazione adulticida solo in presenza di cluster (due o più casi, distanti tra loro non più di due km), mentre raccomandano di intensificare la lotta larvale e ambientale.
Il virus
Per quanto riguarda la febbre West Nile, come riportato da ULSS6, si tratta di una malattia provocata dall'omonimo virus, della famiglia dei Flaviviridae, isolato per la prima volta in Uganda, nel 1937. Tra i principali serbatoi di virus, risultato gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture rappresentano il principale mezzo di trasmissione.
Fortunatamente, la febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo.
"Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei", scrive l'ULSS 6 Euganea. "Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave".
"I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale".
Fatta questa premessa, l'Azienda sanitaria Euganea sottolinea come sia fondamentale proteggersi dalle punture di zanzare, oltre a evitare che questi insetti si riproducano facilmente. Pertanto, viene consigliato l'uso di repellenti, oltre all'indossare pantaloni e camicie a maniche lunghe quando si è all'aperto e l'installare zanzariere alle finestre, svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante; cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali.
Zaia: "Necessaria attenzione, ma nessun allarmismo"
Con particolare riferimento alla prima morte dell'estate di West Nile in Veneto, anche il Presidente Luca Zaia ha voluto rilasciare un commento:
"Senza allarmismi, ma è bene prestare maggiore attenzione alla diffusione delle malattie estive, penso soprattutto alla West Nile, la febbre tropicale che si diffonde con le punture delle zanzare. Nei fisici più deboli può essere molto pericolosa: si è registrata nelle scorse ore la prima vittima in Veneto di questa estate, e ci sono altre due persone attualmente ricoverate, sempre nel padovano.
I nostri esperti hanno identificato focolai di zanzare infette nelle province di Rovigo, Venezia e Padova. È possibile, quindi, che i casi di West Nile aumentino. Il messaggio che deve passare, a tutela soprattutto di persone anziane, fragili e immunodepresse, è che è necessario proteggerci con repellenti e proteggere le nostre case attraverso zanzariere e misure di protezione. All’aperto in particolare, ma anche in casa e nei contesti domestici è fondamentale limitare le punture da parte delle zanzare".
"Faccio un appello anche agli enti locali", precisa ancora il Presidente Zaia. "Serve attuare e rafforzare tutte le misure di disinfestazione concordate con la propria Azienda ULSS di riferimento. Come del resto mi rivolgo ai cittadini: dobbiamo impegnarci anche nelle proprietà private a prestare massima attenzione, facendo sì che negli spazi privati si attuino le misure di disinfestazione, perché non si creino situazioni di rischio. Il rischio che portano con sé le zanzare è molto, molto elevato, soprattutto per la salute delle persone più fragili e immunodepresse. Dobbiamo impegnarci tutti per fare in modo che tale rischio sia ridotto".