"Quarantena", il documentario che racconta la pandemia Covid
Una toccante ricostruzione di un periodo che ha segnato in modo indelebile le nostre vite...
Sono trascorsi quattro anni dal primo decesso per Covid. Quattro lunghi anni. Ma riguardando certe immagini sembra che il tempo sia in un certo senso "sospeso", come se quel periodo, quello della pandemia, sia relegato in una dimensione "altra". E forse questa sensazione non cambierà mai.
"Quarantena", il documentario che racconta la pandemia Covid
Lo shock, la tensione, le restrizioni, l'assenza di una visione serena, gli "andrà tutto bene", i balconi trasformati in palcoscenici, le case tornate a essere "rifugio" contro quel nemico invisibile che ha seminato morte in tutto il mondo. C'è tutto questo, e molto altro, nell'ottimo lavoro a cura di Ivan Grozny realizzato a sei mani con Andrea Pennacchi, autore di un toccante monologo, e Davide D'Attino, giornalista del Corriere.
Ci siamo lasciati alle spalle una delle parentesi più tristi della recente storia. E ora possiamo guardarci in faccia consapevoli di aver lottato, pianto, resistito, sofferto... Ma quanto è stato difficile superare il trauma della pandemia? Quattro anni dopo il primo decesso per Covid in Italia il regista Ivan Grozny ha deciso di voler ricordare quel periodo, quel 2020 che è durato un secolo, mettendo insieme un po' tutto il materiale documentaristico disponibile, per non dimenticare. Perché oggi possiamo avere una prospettiva, un orizzonte, un futuro. Ma in quei momenti, diciamoci la verità, tutti siamo stati colpiti.
Chi ha perso i propri cari, i propri amici, chi si è trovato senza lavoro, chi ha sofferto per le durissime restrizioni. Ognuno di noi ha sperimentato qualcosa di inatteso. Lockdown, una parola che è entrata violentemente nelle nostre vite.
E poi le zone rosse, i contagi, la curva esponenziale, le conferenze stampa, le mascherine. "Quarantena" il documentario che vi presentiamo, racconta tutto questo. E lo fa in modo speciale, molto local, puntando sulla "nostra" Vo' (con uno sguardo poi su tutto il Veneto e il resto del Paese) uno dei primi centri a essere travolti dal virus. Ad accompagnare le immagini c'è anche il toccante monologo di Andrea Pennacchi.