Piombino Dese in protesta: cittadini e Comune uniti contro la centrale a biometano
La comunità si mobilita per difendere il territorio dalle conseguenze di un nuovo impianto industriale
Nella mattinata di ieri, domenica 1° dicembre 2024, a Torreselle, frazione di Piombino Dese, il gruppo di residenti, insieme all'Amministrazione Comunale e i comitati di protesta, si sono riuniti al Lago del Boschetto per protestare contro il progetto di conversione di un impianto a biogas in una centrale a biometano. Un intervento che considerano un rischio per la qualità della vita e l’ambiente circostante, che potrebbe rendere l'area invivibile (in copertina: l'area industriale in questione, vista da Google Earth).
Di male in peggio
L’impianto esistente, operativo da dodici anni, è già fonte di critiche per i cattivi odori che affliggono la zona. Tuttavia, il nuovo progetto, che prevede la realizzazione di due vasche in cemento di 30 metri di diametro e un’area di carico per il metano, ha ulteriormente allarmato la popolazione.
In un'intervista al TGR, il Sindaco di Piombino Dese, Cesare Mason, ha spiegato come un impianto del genere non farebbe altro che rovinare la vivibilità di Torreselle:
"E' un impianto che raddoppierà il traffico pesante nel paese, e porterà a bruciare 250 quintali di pollina al giorno. Stiamo parlando di prodotti che non possono coesistere a ridosso di un centro abitato".
La parola ai residenti
Chi vive a Torriselle, che sin dal 2010 ha a che fare con l'impianto in questione, teme che il progetto di conversione aggravi solamente la situazione, rendendo ancora più difficile la convivenza con le attività industriali della zona. Secondo i residenti, l’odore prodotto dall’impianto rischia di raddoppiare con la nuova produzione di biometano. Tali odori, già oggi persistenti, diventerebbero insopportabili, rendendo invivibili alcuni momenti della giornata, specialmente per chi, come lei, ha figli piccoli che giocano all’aperto.
ltre agli odori prodotti dall'impianto, si aggiunge anche la preoccupazione per le ripercussioni ambientali. Altri residenti, infatti, hanno evidenziato come la costruzione di due enormi vasche in cemento, alte 6 metrie e del diametro di 30, andrebbero a prendere circa un ettaro di zona agricola protetta.
L’allarme non è nuovo. Già nel 2010 un comitato, guidato da Alberto Vanzetto, si era opposto alla costruzione dell’impianto di biogas. Ricordando le prime proteste, Vanzetto ha voluto sottolineare:
"Abbiamo perso una grande opportunità, di mantenere quello che era un ambiente relativamente integro, e ha peggiorato la vita della povera gente che ci viveva attorno, senza nessun vantaggio per chi l’ha costruito".
La posizione del Comune
L’amministrazione comunale si è schierata al fianco dei cittadini, ribadendo l’impegno per la tutela del territorio. In un post su Facebook, il Comune ha dichiarato:
"Come Amministrazione Comunale, siamo al fianco dei nostri cittadini nel condividere le preoccupazioni emerse riguardo al progetto di conversione di una centrale a biometano sul nostro territorio. Abbiamo sempre messo al primo posto la salvaguardia dell’ambiente e della qualità della vita della nostra comunità, valori che ci hanno portato a essere un esempio di eccellenza nella raccolta differenziata".
"Riteniamo fondamentale che qualsiasi progetto abbia come priorità il rispetto per l’ambiente e la salute pubblica, oltre a garantire un dialogo aperto e trasparente con i cittadini. Per questo, continueremo a vigilare e a far valere le istanze della nostra comunità in tutte le sedi opportune. Ringraziamo i residenti per il loro senso civico e per la partecipazione attiva. Insieme, possiamo lavorare per uno sviluppo sostenibile che tuteli il nostro territorio e il futuro delle nuove generazioni".
La comunità di Piombino Dese sembra determinata a non arretrare di fronte a quello che considera un attacco alla propria qualità di vita. La mobilitazione, animata da un forte senso civico, rappresenta un appello a favore di uno sviluppo realmente sostenibile, capace di conciliare progresso e rispetto per l’ambiente.