Veneto e Lombardia dominano la mappa della grande ricchezza italiana. Ma se Milano resta il principale hub finanziario, è il Nord-Est produttivo a confermarsi come uno dei motori più solidi e continui della creazione di grandi patrimoni industriali.
La fotografia della ricchezza italiana nel 2025
Secondo l’aggiornamento annuale di Forbes, a fine 2025 sono 79 gli italiani con un patrimonio superiore al miliardo di dollari, sei in più rispetto all’ultima rilevazione. Il valore complessivo delle loro ricchezze ha raggiunto 357,2 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 339 miliardi dello scorso anno.
Il vertice della classifica resta saldamente nelle mani di Giovanni Ferrero, seguito dal finanziere Andrea Pignataro e dal co-fondatore di Tether Giancarlo Devasini. Ma al di là del podio, la distribuzione territoriale dei miliardari racconta una storia diversa: quella di un’Italia industriale diffusa, dove il Veneto gioca un ruolo sempre più centrale.
Un miliardario anche a Padova
Nel panorama dei grandi patrimoni veneti, Padova occupa una posizione chiave per specializzazione industriale e capacità tecnologica, esprimendo una ricchezza meno legata ai grandi marchi consumer e più connessa a filiere ad alto contenuto scientifico e produttivo.
Il nome di maggiore rilievo è Sergio Stevanato, fondatore dello Stevanato Group, con un patrimonio stimato in 5 miliardi di dollari. Con sede a Piombino Dese, il gruppo è oggi uno dei leader mondiali nel packaging in vetro e plastica per l’industria farmaceutica, un settore strategico che ha conosciuto una forte accelerazione negli ultimi anni. La crescita internazionale dell’azienda non ha però ridotto il legame con il territorio padovano, che resta il fulcro delle attività di ricerca, produzione e governance.
Un Veneto di distretti e capitali industriali
Nel complesso, il Veneto si conferma seconda regione italiana per numero di miliardari, subito dopo la Lombardia. La ricchezza regionale nasce e si consolida nei grandi distretti produttivi:
- Occhialeria bellunese, con gli otto eredi di Leonardo Del Vecchio, legati a EssilorLuxottica e con sede storica ad Agordo
- Moda e lifestyle, con Renzo Rosso (OTB) nel Vicentino
- Alimentare e retail, con Sandro Veronesi (Oniverse, ex Calzedonia) nel Veronese
- Packaging e farmaceutica, con realtà che hanno trasformato imprese locali in multinazionali
A completare il quadro veneto figurano anche Sergio Stevanato (Stevanato Group), Giuseppe Crippa (per le attività legate al Nord-Est) e altri protagonisti di un capitalismo discreto, poco mediatico ma estremamente solido.
Il modello veneto: meno finanza, più fabbrica
A differenza della Lombardia, dove la concentrazione di ricchezza è trainata da finanza, media e servizi avanzati, il Veneto continua a distinguersi per un modello industriale puro, fondato su manifattura, export e controllo familiare delle aziende.
Un modello che ha permesso alla regione – e in particolare a Treviso – di trasformare il “fare impresa” in ricchezza di lungo periodo, capace di attraversare crisi globali, cambi generazionali e trasformazioni tecnologiche.
Nel 2025, la classifica Forbes certifica una realtà ormai consolidata: la grande ricchezza italiana non parla solo milanese, ma sempre più spesso veneto – con un forte accento trevigiano.
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