Era il 16 gennaio 2016

Complice nell'omicidio Noventa, Manuela Cacco oggi lavora fuori dal carcere

Malgrado il corpo della vittima non sia mai stato trovato, era stata condannata coi fratelli Freddy e Debora Sorgato

Complice nell'omicidio Noventa, Manuela Cacco oggi lavora fuori dal carcere
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Sono trascorsi 8 anni dalla morte di Isabella Noventa, nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016 la segretaria è sparita nel nulla ad Albignasego e da allora il suo corpo non è più stato ritrovato. Per l'omicidio di Isabella furono condannati, nel febbraio 2016, il compagno della donna Freddy Sorgato e sua sorella Debora Sorgato, entrambi condannati a 30 anni, e Manuela Cacco, tabaccaia di Camponogara (in provincia di Venezia), condannata a 16 anni e 10 mesi di reclusione.

Dopo l’ottenimento di un permesso d’uscita di prigione per svolgere attività di volontariato una volta a settimana, su decisione del Tribunale di Sorveglianza di Venezia, l’avvocato di Manuela Cacco ha ottenuto per la complice nell’omicidio Noventa un lavoro presso un centro cattolico in provincia di Venezia.

Manuela Cacco ottiene un permesso per lavorare fuori dal carcere

Per l’avvocato Alessandro Menegazzo è da considerarsi il raggiungimento di un traguardo che concede all’ex tabaccaia di Camponogara di uscire dal penitenziario di Santa Maria Maggiore, un paio di volte a settimana, per prestare servizio in un centro cattolico.

Condannata in via definitiva per l’omicidio di Isabella Noventa, complice dei fratelli Sorgato, dal 2016 sta scontando la sua pena di 16 anni e 10 mesi in maniera esemplare e collaborativa, secondo gli inquirenti. Per questo motivo, già dallo scorso anno ha potuto godere di premi d’uscita.

In questi otto anni in carcere, la condotta di Manuela Cacco avrebbe portato il direttore della struttura a firmare un programma di rieducazione e integrazione sociale. Poi la decisione finale è spettata al magistrato di sorveglianza Giovanbattista Secchi Villa dandole il consenso per svolgere lavori di pubblica utilità presso il centro cattolico dalle ore 12.30 alle 19.30 e dalle 15 alle 17.30.

Per spostarsi la 61enne utilizza i mezzi pubblici e per ogni giorno lavorativo percepisce 20 euro. Si precisa che ogni sei mesi si guadagna 45 giorni di sconto sulla pena per buona condotta e ad oggi per Manuela è come se avesse già scontato 10 anni di carcere. La data per la messa in libertà di Manuela è stata fissata per il 9 febbraio 2031, ma probabilmente uscirà prima di quanto previsto.

Manuela Cacco

Manuela Cacco è stata condannata in secondo grado a una pena di 16 anni e 10 mesi, insieme ai fratelli Sorgato (condannati a 30 anni di reclusione ciascuno), per l'omicidio di Isabella Noventa, avvenuto la notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016. Il corpo della vittima non è stato ancora trovato. 

Otto anni dall'omicidio di Isabella Noventa

Nonostante le condanne emesse, molteplici sono i misteri che ancora avvolgono questo caso, soprattutto legati al mancato ritrovamento del corpo e alle oscure motivazioni che hanno spinto i colpevoli a compiere l'omicidio e a far sparire ogni traccia.

Isabella Noventa, segretaria di uno studio medico, fu stata vista per l'ultima volta nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016, ad Albignasego, Comune di residenza del compagno Freddy Sorgato, l'ultima persona ad averla incontrata.

La ricostruzione

L'ipotesi iniziale di un allontanamento volontario viene ben presto messa in dubbio.

Freddy Sorgato

A una settimana dalla scomparsa, la Procura di Padova apre un'inchiesta per omicidio e sequestro di persona contro ignoti. Gli investigatori iniziano a esaminare la vita di Isabella e a indagare sulla rete di relazioni che la circondava. Le abitazioni di Albignasego, dove viveva con la madre anziana, e quella di Freddy diventano oggetto di minuziose perquisizioni.

La versione di Freddy Sorgato, inizialmente credibile, subisce una svolta dopo un mese. Dopo un lungo interrogatorio, tre persone vengono messe in stato di fermo: il compagno Freddy, sua sorella Debora Sorgato e Manuela Cacco, dipendente di un locale di proprietà di Freddy e amante di quest'ultimo.

Debora Sorgato

Per la Procura Isabella sarebbe stata uccisa a casa di Freddy da Debora, assistita da Manuela. Quest'ultima avrebbe poi indossato i vestiti di Isabella, simulando un'allontanamento volontario. L'indagine si focalizza sulle azioni del trio, con particolare attenzione alle immagini della notte, alle testimonianze e alle intercettazioni telefoniche.

Il movente

La gelosia sarebbe stata il movente del delitto: Debora Sorgato avrebbe ucciso Isabella per invidia del rapporto con Freddy, preoccupata che la donna potesse approfittare dei soldi del fratello. Manuela, gelosa dell'amore tra Freddy e Isabella, si sarebbe unita al crimine.

Nonostante l'assenza del corpo e dell'arma del delitto, in primo grado furono tutti condannati: 30 anni per Freddy e Deborah Sorgato, 16 anni e 10 mesi per Manuela Cacco. Secondo la Corte d'Assise d'appello di Venezia trio pianificò il delitto con spietata lucidità.

Nel novembre 2020, la Corte di Cassazione ratificò le condanne, confermando 30 anni per Freddy e Deborah Sorgato, e 16 anni e 10 mesi per Manuela Cacco, per omicidio premeditato e distruzione di cadavere.

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