Progressi della medicina

L'università di Padova vince fondi da 10 milioni di euro per la ricerca contro l'ictus con il progetto Nemesis

Sei anni di tempo per sviluppare nuove tecniche che miglioreranno il recupero funzionale dei pazienti colpiti da questo danno cerebrale

L'università di Padova vince fondi da 10 milioni di euro per la ricerca contro l'ictus con il progetto Nemesis
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Nuovi fondi a supporto della ricerca contro l'ictus vinti dall'Università di Padova con il progetto "Nemesis".

Università di Padova vince con "Nemesis" fondi per la ricerca contro l'ictus

Un grande traguardo per la medicina: il dipartimento di neuro-scienze dell'Università di Padova vince sei anni di ricerca con fondi europei da 10 milioni di euro grazie al progetto "Nemesis".

La sfida riguarda l'ictus cerebrale, che nel 60% dei casi crea danni che alterano pesantemente la qualità di vita dei pazienti. Il finanziamento servirà proprio a creare un modello digitale per ogni ammalato capofila del progetto padovano.

Ma cos'è l'ictus?

L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue diretto al cervello si interrompe improvvisamente per la chiusura o la rottura di un’arteria. Le conseguenze possono essere di tipo ischemico ed emorragico: questo dipende dalla parte del cervello che viene danneggiata.

A seguito di un ictus una persona può avere problemi di movimento, per una paralisi degli arti di un lato del corpo, difficoltà di linguaggio o di pensiero.

La riabilitazione può fare molto per il recupero funzionale causato da questi deficit, che tuttavia hanno un impatto significativo sulla qualità della vita. Guardando un pò ai dati, purtroppo in alcuni casi l’ictus si manifesta senza alcun segno premonitore importante e può portare alla morte o lasciare segni permanenti per la salute.

Un progetto per "migliorare il recupero funzionale dei pazienti"

A raccontare il cuore di questo progetto davvero speranzoso c'è il professor Maurizio Corbetta, direttore della clinica neurologica dell'azienda ospedaliera di Padova:

C'è una quota significativa: il 60% dei pazienti resta con deficit permanenti. L'idea di questo progetto è sviluppare delle tecniche che migliorino il recupero funzionale degli ammalati cercando anche di compensare un pò le loro debilitazioni.

Ricerche come queste mirano a una nuovo concetto di riabilitazione molto più efficace, con costi inferiori e con un importante messaggio da dare a tutti i cittadini: maggiore consapevolezza e informazioni più accurate sull'ictus.

Il 20 dicembre 2023 alle 16.30 si apriranno le porte al palazzo Bo per divulgare le sfide di questo progetto della durata di sei anni: per allora sarà pronto anche il nuovo ospedale di Padova.

In Veneto altri fondi a sostegno della ricerca

A sostegno della ricerca in medicina arriva anche un altro traguardo all'ospedale di Portogruaro (Venezia), dove è stato inaugurato un nuovo tomografo di ultima generazione acquistato grazie ai fondi del Pnnr.

Si tratta di una tecnica diagnostica per immagini che consente di esaminare diverse parti del corpo (encefalo, polmone, fegato, pancreas, reni, utero, vasi arteriosi e venosi, muscoli, ossa e articolazioni) tramite la raccolta di dati relativi al passaggio di vari fasci di raggi X nell'area interessata.

La loro rielaborazione avviene grazie ad un computer, in modo da ricostruire un’immagine tridimensionale dei diversi tipi di tessuto analizzati. Un vero traguardo che permetterà di individuare in tempo diversi tipi di patologie, tra cui la "Stroke" (l'infarto).

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