L'immunologa padovana Antonella Viola sotto scorta: busta con un proiettile e minacce alla famiglia
Nel suo ufficio recapitata una lettera in stile Brigate Rosse. La solidarietà del presidente Zaia.
Una busta con un proiettile e una lettera di minacce recapitate all'immunologa Antonella Viola. Il dibattito tra favorevoli e contrari ai vaccini nella battaglia contro il Covid conta purtroppo di un nuovo inquietante capitolo.
Minacce all'immunologa Antonella Viola
Il fatto risale a qualche giorno fa quando l'immunologa, in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus e particolarmente impegnata nella divulgazione scientifica e nella sensibilizzazione ai vaccini, è stata raggiunta da un messaggio in stile Brigate Rosse:
"Ti spareremo con una pistola Calibro 22"
L'episodio è stato però reso noto solo in queste ultime ore, in concomitanza di fatto con la decisione da parte del Ministero dell'Interno di predisporre una scorta all'immunologa.
Nella fattispecie, all'interno dell'Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza sarebbe stata una collaboratrice di Viola a trovare la lettera minatoria nell'ufficio della scienziata.
La macabra lettera
Il testo, scritto al computer era di questo tenore, macabro e minatorio:
"I bambini non si toccano. Basti pensare agli effetti neurotossici e cardiotossici. Se non cambia le sue interviste dicendo che i bambini non vanno vaccinati saremo ben lieti di colpire lei e la sua famiglia. Tranquilla, non morirà nessuno ma due pallottole calibro 22 nella pancia e nelle ginocchia non uccidono, fanno solo un gran male"
Il commento della scienziata
Circa un'ora fa è stata la stessa Viola su Facebook a commentare l'accaduto:
La solidarietà di Luca Zaia
Ad Antonella Viola ha espresso vicinanza e solidarietà il governatore del Veneto, Luca Zaia:
"Mai avrei pensato che in un Paese civile si potesse arrivare a minacciare una scienziata che, come molti altri, sta combattendo in prima persona per curare e salvare vite dall’attacco del Covid”
Un fatto che il presidente della Regione Veneto ha commentato sconfortato e amareggiato:
“Purtroppo dobbiamo prendere atto che alcune frange della popolazione si sono lasciate andare in una sorta di conflitto sociale contro chiunque si adoperi per arrivare a sconfiggere il virus. E’ triste e preoccupante, ma è così, e la risposta è una sola: continuare nella battaglia, nella ricerca, nella cura, nel lavoro per affermare la fondamentale cultura della salute pubblica come bene primario di ogni cittadino”
Il rappresentante della Lega non solo ha manifestato la propria solidarietà all'immunologa, ma ne ha anche approfittato per portare la sua solidarietà a tutti i medici, ricercatori e scienziati impegnati nella battaglia contro il Covid.
“La professoressa Viola non è sola perché al suo fianco ci siamo praticamente tutti. Tutti quelli che, a cominciare dai semplici cittadini, non chiedono altro che di sconfiggere per sempre il Covid e sono grati a chi si impegna in trincea, medici, ricercatori, scienziati, amministratori”
Il precedente di Bassetti
Non è certo la prima volta che un medico finisce nel mirino dei No vax più estremi. In estate era capitato a Matteo Bassetti, noto infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova, che nell'occasione era stato inseguito e minacciato da un uomo contrario alla pratica vaccinale che, evidentemente, vedeva in lui un nemico giurato.
L'aggressore, un No vax di 46 anni, ha incontrato il medico e ha iniziato a seguirlo riprendendolo con il telefonino e urlandogli "Ci ucciderete tutti con questi vaccini, ve la faremo pagare". Bassetti si è allontanato e ha chiamato la polizia. Gli agenti l'hanno identificato e denunciato.