Ad Agna

Le maestre censurano la recita di Natale sostituendo “Gesù” con “cucù”, scoppia la polemica

L'assessore Donazzan (FDI): “Negare la Natività è un grande errore di valutazione, il Natale è parte della comunità religiosa e civile”.

Le maestre censurano la recita di Natale sostituendo “Gesù” con “cucù”, scoppia la polemica

Nel comune di Agna, provincia di Padova, una decisione delle maestre della scuola elementare “De Amicis” ha suscitato dibattiti e proteste tra i genitori degli alunni. La causa? Una recita di Natale priva di riferimenti cattolici, senza menzioni alla Natività e con Gesù sostituito dalla singolare parola “cucù”. L’intento dichiarato è evitare possibili malumori nelle famiglie dei bambini di altre religioni, ma la scelta è stata percepita come eccessiva da alcuni.

“Gesù” sostituito con “cucù” nella recita di Natale

Una recita di Natale priva di riferimenti cattolici ha scatenato numerose polemiche ad Agna. I testi dello spettacolo, che si sarebbe dovuto tenere questa mattina, giovedì 21 dicembre 2023, alla scuola primaria “Edmondo De Amicis”, sono stati modificati dalle insegnanti per non “offendere” i bambini non cattolici.

Ne risulta che alcune frasi delle canzoni della recita siano state “censurate” arrivando a sostituire “Gesù” con la parola “cucù”.

“Una cometa birichina
dalla culla salta giù
annunciare vuole alla terra
che sta per nascere Gesù”

Questa la strofa che è stata modificata in seguito:

“Una cometa birichina
dalla culla salta giù
annunciarsi vuole alla terra
e dall’alto fa cucù”.

La notizia, riportata dal Gazzettino, ha rivelato che la modifica del tradizionale saggio natalizio è stata attuata lunedì scorso, scatenando le reazioni negative dei genitori degli alunni cattolici, alcuni dei quali avevano annunciato la volontà di non voler far partecipare i propri figli alla recita per protesta.

Scoppia la polemica, l’assessore Donazzan: “Grande errore di valutazione”

“Quale errore di valutazione porta delle insegnanti a comportarsi così? Un insegnante non può fare errori così grossolani. Il Natale è certamente una festa religiosa, ma coinvolge l’intera civiltà occidentale, nei tempi della vita e nei tempi della scuola, per i quali, non a caso, nel calendario scolastico ci sono le vacanze legate al periodo del Santo Natale”.

L’Assessore all’Istruzione della Regione del Veneto Elena Donazzan (FdI) esprime sconcerto e indignazione per quanto avvenuto alla scuola primaria Edmondo De Amicis di Agna, in provincia di Padova, dove le insegnanti hanno cambiato i testi natalizi della recita dei bambini togliendo il nome di Gesù, la Natività, i riferimenti cristiani.

“Cancellare il senso del Natale significa negare i principi della nostra cultura e della nostra civiltà che vanno trasmessi ai bambini, è importante costruire il senso di appartenenza ad entrambe, perché dentro la cultura italiana vi è il progetto di vita, vita personale e della comunità. Il Natale è parte della vita della comunità civile, negare il Natale è un grande errore di valutazione”, continua Donazzan.

L’assessore Donazzan prosegue poi sottolineando l’importanza del rispettare anche le nostre tradizioni.

L’idea di offendere altre religioni è folle. I bambini di famiglie che professano un’altra religione sanno benissimo chi è Cristo, sanno che siamo in Italia, sanno che il calendario scolastico e la nostra cultura sono fatti di Cristianità, di campanili e Chiese, di vie dedicate a Santi. Se vogliamo davvero favorire l’inclusione, accompagnando tutti i bambini dentro una comunità, allora dobbiamo far conoscere la cultura su cui la nostra comunità si poggia”.

Quindi l’invito:

“Invito a prendere spunto da altri insegnanti che, ad esempio, in una scuola di Murano hanno chiesto una liberatoria alle famiglie islamiche comunicando che durante le ore scolastiche i bambini sarebbero andati a cantare in Chiesa canzoni di Natale con i riferimenti a Gesù. Nessuna famiglia islamica si è sentita offesa, tutte hanno firmato”.