La ricerca di nuove sicurezze: la difesa nazionale e la pace, fra incertezze UE ed egemonia USA
Discorso diretto e senza tanti giri di parole per dire che solo la sicurezza consente lo sviluppo

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ieri, all’Università di Padova, ha partecipato ad un dibattito sul tema “La ricerca di nuove sicurezze: La difesa nazionale e la pace, fra incertezze UE ed egemonia USA”.
Il centro degli interessi non è più l'Atlantico ma il mondo
Senza tanti giri di parola il Ministro ha ammonito i presenti sui cambiamenti cui abbiamo assistito negli ultimi trent'anni, i quali hanno tolto la ragion d'essere ad Istituzioni Internazionali su cui dopo la seconda guerra mondiale abbiamo basato i nostri equilibri e rapporti:
"Cosa vale oggi l'Onu, ad esempio: niente, meno di una nazione. Anche la Nato non avrebbe più ragione di esistere se non si capisce che gli equilibri che un tempo ruotavano attorno all'Atlantico, oggi sono quelli del mondo intero".
Intelligenza artificiale e terre rare sono gli asset del futuro e stiamo infatti assistendo a questa corsa nell'ambito della quale come nazione non pesiamo nulla, magari, se non che la cultura e la nostra storia che sono nel nostro Dna, saranno di indirizzo nell'ordine futuro mondiale.
"Oggi - ha continuato Crosetto - garantire sicurezza significa avere il coraggio di pensare anche all’impensabile. Ogni giorno. È una responsabilità gravosa, ma essenziale, che riguarda ciascuno di noi.
Sicurezza non è solo assenza di guerra o difesa dai pericoli esterni.
Coesione sociale
Con una nota del Ministero, Crosetto ha sottolineato l'importanza della coesione sociale, fiducia nelle Istituzioni, leadership capace e lungimirante.
"Il mondo è cambiato - ha ribadito il Ministro - ma temo che molti non se ne siano accorti ed anche la Nato deve adeguarsi a questo cambiamento, evolvere per continuare garantire pace e mutua difesa: e deve farlo iniziando a parlare con il sud del mondo. Siamo passati da un mondo in cui contavano i valori a un mondo in cui conta il valore economico. Siamo passati dall'epoca delle grandi democrazie, delle conquiste sociali, all'epoca delle grandi potenze e non ce ne siamo accorti. In questo cambiamento noi abbiamo un dovere: che è quello di presidiare le conquiste di migliaia di anni che ci hanno portato a codificare un diritto internazionale".

In questo mondo il potere si misura con nuovi strumenti: chi guida la tecnologia guida il mondo. La sicurezza passa dal controllo delle risorse strategiche, dalle catene di approvvigionamento.
Siamo nel cuore di una rivoluzione: il Digital Order, che sta riscrivendo gli equilibri globali, i modelli di sviluppo, perfino la nostra idea di sovranità.
L’Europa non può permettersi di restare alla finestra
"Servono visione, volontà e investimenti concreti in ricerca e innovazione. Le minacce oggi hanno nuove forme. L’intelligenza artificiale e il quantum computing sono sempre più strumenti di potere. Proprio per questo servono menti preparate, risorse e visione. Preservare il nostro patrimonio di idee, conoscenza, cultura, valori, identità è oggi - più che mai - una missione di sicurezza nazionale".