Nel Padovano

Il "mal di testa" dura 12 anni: marito "cornuto" deve pure pagare il mantenimento della moglie

La moglie lo tradiva con un altro e... niente la storia è davvero incredibile

Il "mal di testa" dura 12 anni: marito "cornuto" deve pure pagare il mantenimento della moglie
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Si sono sposati dopo due anni di fidanzamento e sono stati marito e moglie per dieci anni. Ma non hanno mai consumato. O per lo meno, non insieme. Sì, perché la donna aveva una relazione con un altro. Per la Legge, tuttavia, il marito "cornuto" deve comunque pagarle il mantenimento...

Il "mal di testa" dura 12 anni

Nozze bianche ovvero 10 anni di matrimonio senza mai aver "consumato". E già questa, di per sé, è una notizia. Se poi ci aggiungiamo i dettagli, che dettagli non sono, allora la storia diventa davvero incredibile. Siamo nel Padovano e, dopo due anni di fidanzamento, una coppia decide di convolare a nozze.

Marito "cornuto" deve pure pagare il mantenimento della moglie

Passano 10 anni (più i 2 di fidanzamento) e sotto le lenzuola non accade nulla. O per lo meno, non tra i due. Perché la moglie dell'uomo, invece, si è data da fare. Ma con un altro. La situazione è evidentemente finita a carte bollate e, sorpresa delle sorprese, la batosta è arrivata ma all'uomo, al marito della donna infedele.

Cornuto e mazziato

Sì, perché è stato condannato in Cassazione a versare il mantenimento alla (ora) ex moglie. Per la Legge, infatti, le nozze bianche sono una giusta causa per la dissoluzione del vincolo matrimoniale e non "minano" il dovere dell'assegno mensile (pari a 750 euro, ma che dovrà essere ricalcolato dalla Corte d'Appello). Inizialmente per l'ex marito si era aperto uno spiraglio di speranza. Quando era emerso il tradimento con un altro uomo residente in provincia di Bologna, infatti, si era ipotizzato che la donna avesse intrapreso un "legame stabile con carattere di continuità", tale da caratterizzarsi come una "convivenza more uxorio".

Astensione del sesso: per la Legge è un "valido motivo di divorzio"

Tesi, però, che è stata smentita dalla stessa protagonista. E questa presa di posizione ha, di fatto, ribaltato la posizione rimescolando le carte. Equilibri delicatissimi, questi, nei quali gioca un ruolo fondamentale anche il Diritto canonico, secondo cui, come ha sottolineato la Cassazione, la mancata consumazione rende "non valido il sacramento". In ambito civile il matrimonio, ovviamente, resta valido, ma l'asensione prolungata del sesso può essere considerato come "giusto motivo di divorzio in quanto concorre a formare la presunzione alla mancanza di comunione spirituale e materiale tra i coniugi".

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