Siglato un Protocollo triennale

I volontari del Cuamm in supporto dello sportello immigrazione della Questura

Un impegno tangibile e concreto dei volontari del Cuamm per l'accoglienza in questo periodo difficile in cui la guerra sta facendo arrivare numerosi profughi dall'Ucraina e non solo.

I volontari del Cuamm in supporto dello sportello immigrazione della Questura
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Siglato un Protocollo triennale tra la Questura e Medici con l'Africa Cuamm per dare supporto allo Sportello Immigrazione. Un impegno tangibile e concreto dei volontari del Cuamm per l'accoglienza in questo periodo difficile in cui la guerra sta facendo arrivare numerosi profughi dall'Ucraina e non solo.

I volontari del Cuamm in supporto dello sportello immigrazione della Questura

Firmato oggi, giovedì 17 marzo 2022, a Padova un accordo, di tre anni, tra Medici con l'Africa Cuamm e la Questura per il coinvolgimento dei volontari a supporto dello Sportello Immigrazione di piazza Zanellato. I volontari del Cuamm daranno un aiuto nella fase di accoglienza e di gestione degli stranieri migranti che si rivolgono allo Sportello. Un servizio che, ogni giorno, riceve circa 500 persone, tra la mattina e Il pomeriggio, che si rivolgono agli 11 sportelli operativi.

In concreto, gestiranno la fase di accoglienza, misureranno la temperatura, controlleranno il green pass e la documentazione delle persone in modo da indirizzarle correttamente al servizio preposto e saranno a disposizione per facilitare le richieste. Il Cuamm metterà, inoltre, a disposizione degli Interpreti di arabo e di ucraino, in vista dell'arrivo di profughi da questo paese martoriato dalla guerra.

"Sono molto contento e soddisfatto per la firma di questo Protocollo che e una piccola cosa ma di grande significato in questo momento di difficoltà per la guerra - ha detto Antonio Sbordone questore di Padova -. Nei confronti dei profughi abbiamo dei doveri di accoglienza e, allo stesso tempo, dobbiamo fare le cose In sicurezza. Queste procedure di controllo, sicurezza e gestione all'ufficio immigrazione stanno determinando un po' di criticità in questo periodo perché numerosi Immigrati da gestire e la pressione e aumentata per l'arrivo del profughi Ucraini.

Ho chiesto l'aiuto e la solidarietà… e li ho trovati nel Cuamm che metterà a disposizione del personale in modo da evitare un approccio sbagliato nei confronti degli utenti, da agevolare la ricezione delle pratiche snellire le procedure e dare un'assistenza umana. Credo sia fondamentale che le forze di polizia si aprano sempre più al volontariato e all'associazionismo perché solo attraverso la sinergia con queste realtà si può costruire una città più accogliente".

E don Dante Carraro, direttore di Medici con l'Africa Cuamm ha aggiunto:

"Ringrazio il questore e tutti coloro che si occupano dell'accoglienza allo Sportello Immigrazione per questa opportunità di collaborare e, insieme, portare aiuto nella nostra città. In questo momento storico drammatico si devono unire le forze, perché il nostro paese va costruito creando legami, connessioni e sinergie Ognuno ha il dovere di fare la propria parte in modo da produrre buoni risultati, sia qui a Padova sia vicino a noi. in Ucraina, sia in Africa. dove operano, perché Il mondo va pensato nel suo insieme e bisogna saper andare oltre il lamento, guardando anche alle piccole cose positive che vengono fatte. Il bene si costruisce passo dopo passo. Cosi in questo momento, un team di nostri operatori e ai confini con l'Ucraina per valutare, in accordo con l'Oms, la situazione e I bisogni sanitari e capire il da farsi. Credo che la guerra stia evidenziando, ancora di più, quanto importante costruire un mondo attorno ai valori della solidarietà. dell'accoglienza, della fratellanza, vogliamo avere un futuro sereno per tutti. Questo allo Sportello Immigrazione è un servizio piccolo, ma utile perché le persone si sentano accolte, vengano trattate con dignità e tutte le attenzioni, anche dal punto di vista sanitario".

L'impegno allo Sportello Immigrazione vedrà coinvolti i circa 160 volontari che hanno prestato servizio al Centro Vaccinale di Rubano che esaurita la sua funzione, domani chiuderà ufficialmente, dopo 8 mesi di attività e circa 50.000 dosi effettuate. Il Centro Vaccinale di Rubano, gestito da Medici con l'Africa Cuamm, in collaborazione con l'Azienda Ulss 6 Euganea, la Regione del Veneto, il Comune di Rubano, la Diocesi di Padova, e grazie al sostegno di USAID (Agenzia americana per lo sviluppo internazionale), è stato un punto di riferimento per il territorio e ha offerto un servizio essenziale nella fase delicata della vaccinazione. Ora che la copertura della popolazione ha raggiunto numeri elevati, l'impegno in città si sposta su nuovi fronti e servizi.

Un vaccino per noi

Davanti a un emergenza globale, l'unica risposta possibile deve essere globale. L'Africa non può restare esclusa. Vaccinare medici, infermieri e la popolazione africana e un atto di solidarieta e insieme di sicurezza per tuto, anche per noi: solo cosi riusciremo a interrompere la diffusione del virus e delle sue varianti. Serve un piano vaccinale anti Covid in Africa. Servono più dosi. E queste dosi, poi, devono diventare vaccinazione vera. Per questo Medici con l'Africa Cuamm ha lanciato la campagna "Un vaccino per noi". Siamo partiti dagli operatori sanitari e dai gruppi prioritari individuati paese per paese, ora l'obiettivo dell'intervento Cuamm e portare il vaccino fino all'ultimo miglio negli 8 paesi in cui è presente, lavorando su 4 pilastri distribuire Il vaccino; formare Il personale; organizzare e garantire Il trasporto delle dosi; equipaggiare e adeguare le strutture".

Medici con l'Africa Cuamm

Nata nel 1950, Medici con l'Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un'ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l'Africa Cuamm e impegnato in 8 paesi dell'Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con circa 3.000 operatori sia europei che africani; appoggia 23 ospedali distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all'Aids, tubercolosi).

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