Tragedia sfiorata

Esplosione Acciaierie Venete, un operaio ancora in prognosi riservata. I sindacati: "Approfondire sicurezza di quel capannone"

In tutto quattro i lavoratori feriti. Il luogo dell'incidente è lo stesso in cui nel 2018 morirono Marian Bratu e Sergiu Todita

Esplosione Acciaierie Venete, un operaio ancora in prognosi riservata. I sindacati: "Approfondire sicurezza di quel capannone"
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Acciaierie Venete: 4 lavoratori feriti durante la lavorazione dell'acciaio. La nota dei sindacati.

AGGIORNAMENTO: Un guasto oppure una rottura dell'impianto? Tecnici e periti sono al lavoro per ricostruire la dinamica del grave incidente sul lavoro avvenuto venerdì alle Acciaierie Venete. Decisiva a fini delle indagini in corso potrebbe essere la visione dei filmati delle telecamere interne, al vaglio degli inquirenti, che potrebbero aver ripreso quei drammatici momenti. Alcuni operai hanno raccontato che materiale incandescente sarebbe finito nell'acqua destinata a raccogliere le scorie di lavorazione, provocando l'esplosione.

Esplosione Acciaierie Venete, un operaio ancora in prognosi riservata. I sindacati: "Approfondire sicurezza di quel capannone"

Nel pomeriggio di ieri, venerdì 27 ottobre 2023, alle 13 nel reparto delle lavorazioni a caldo è avvenuta un’esplosione durante la lavorazione dell’acciaio. La postazione occupa una squadra di operai specializzati, che è una delle più a rischio dell’intero impianto, proprio per la particolarità delle operazioni di fusione.

Uno degli operai in prognosi riservata

Quattro lavoratori sono stati investiti dallo scoppio che è stato sentito in tutto il circondario. Subito sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco, le ambulanze con il personale medico, la polizia, i carabinieri, i PM Luisa Rossi e Marco Brusegan e i tecnici dello Spisal.

 

I lavoratori feriti sono stati prontamente assistiti e ricoverati in ospedale a seguito dell’esplosione. Uno è stato dimesso in serata, due sono trattenuti per accertamenti e uno di loro ha riportato diverse ustioni ed è in prognosi riservata.

Il commento dei sindacati

“Come Sindacati esprimiamo massima vicinanza ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie, possiamo solo immaginare la loro apprensione di queste ore.  Bisogna intervenire per invertire la rotta ed eliminare la possibilità che situazioni a rischio come quella verificatasi oggi possano verificarsi, fra le altre cose il capannone in cui si è verificata l’esplosione odierna è lo stesso coinvolto nella tragedia del 2018.

A 5 anni di distanza vogliamo sottolineare che non si è ancora concluso il procedimento penale che coinvolge la dirigenza di Acciaierie Venete per la morte di Marian Bratu e Sergiu Todita e che alla luce di questa nuovo evento crediamo sia necessaria un ulteriore approfondimento delle condizioni di sicurezza del capannone e dei reparti di lavorazione a caldo.

Attendiamo l’esito degli accertamenti dello Spisal e delle forze dell’ordine, ma non possiamo non dire che solo la casualità ha fatto sì che non ci fosse un altro morto da piangere come conseguenza di quello che è accaduto oggi. Nelle prossime ore stabiliremo con le RSU eventuali azioni da intraprendere per la sicurezza dell’impianto e, soprattutto, per la salvaguardia dei lavoratori.”

Sono le dichiarazioni arrivate nella serata di ieri da Michele Iandiorio, segretario generale della Fiom Cgil di Padova, e Luca Gazzabin, segretario generale della Fim Cisl Padova Rovigo.

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