Accoglienza e integrazione

E' allarme accoglienza: aumentano i profughi, ma mancano gli spazi per ospitarli

Il Prefetto: "L’attuale situazione ci dice che i pochi posti oggi disponibili, unitamente a quelli offerti nella procedura di gara di recente bandita, non possono farci stare tranquilli in vista dei prossimi mesi"

E' allarme accoglienza: aumentano i profughi, ma mancano gli spazi per ospitarli
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I cittadini stranieri richiedenti protezione ospitati nei CAS( centri di accoglienza straordinaria) attivati dalla Prefettura sono 1563 di cui 425 di nazionalità ucraina

E' allarme accoglienza: aumentano i profughi, ma mancano gli spazi per ospitarli

Il Prefetto Raffaele Grassi ha incontrato, insieme al Presidente della Provincia e Sindaco di Padova Sergio Giordani, i Sindaci dei Comuni della provincia. Nell’occasione è stato fatto il punto sull’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione, ospitati nei CAS( centri di accoglienza straordinaria) attivati dalla Prefettura, che ad oggi sono, in totale, 1563 di cui 425 di nazionalità ucraina. Negli ultimi mesi gli arrivi sono stati particolarmente consistenti tanto da rendere necessaria, nel mese di dicembre, la pubblicazione da parte della Prefettura di un nuovo bando di gara finalizzato al reperimento di ulteriori disponibilità, all’esito del quale sono pervenute offerte per 106 nuovi posti, che saranno attivati non appena espletato l’iter amministrativo della gara.

Il Prefetto ha rappresentato ai Sindaci la difficoltà, più volte sottolineata dai gestori dei centri, nel reperire immobili da adibire all’accoglienza. A tale riguardo ha chiesto loro di segnalare l’eventuale disponibilità, nei territori dei rispettivi comuni, di strutture, immobili o appartamenti, pubblici o privati, da cedere in locazione ai predetti gestori, favorendo contatti tra gli stessi ed i relativi proprietari. La finalità è quella di riuscire ad ampliare ulteriormente la rete dei CAS, consentendo alla Prefettura di continuare a garantire, come finora sempre avvenuto, i servizi di accoglienza a tutti gli stranieri aventi diritto presenti sul territorio provinciale.

L'invito del prefetto:" I sindaci aderiscano al SAI"

Il Prefetto ha poi esortato i Sindaci a valutare con attenzione la possibilità di adesione alla rete SAI (Sistema Accoglienza Integrazione), finanziata dal Ministero dell’Interno, alla quale hanno attualmente aderito soltanto 6 Comuni della provincia. Una capillare diffusione di progetti SAI in tutta la provincia consentirebbe di aumentare notevolmente la capacità ricettiva, calibrandola sulle peculiarità dei singoli territori comunali. Inoltre, la specifica finalità del SAI e le maggiori risorse allo stesso destinate, risulterebbe di fondamentale importanza nel favorire una effettiva integrazione di tutti gli stranieri ai quali è stata riconosciuta una forma di protezione.

 “Ringrazio il Presidente della Provincia ed i Sindaci per la partecipazione e per la sensibilità dimostrata sul tema- ha dichiarato il Prefetto al termine dell'incontro- L’accoglienza di persone che fuggono da guerre e persecuzioni rappresenta per tutti noi un dovere, morale prima ancora che giuridico. L’accoglienza continua e continuerà ad essere garantita dalla Prefettura e per far ciò è necessario allargare la rete dei CAS. L’attuale situazione ci dice che i pochi posti oggi disponibili, unitamente a quelli offerti nella procedura di gara di recente bandita, non possono farci stare tranquilli in vista dei prossimi mesi. Per questo motivo ho chiesto il supporto dei Sindaci, quali migliori conoscitori dei rispettivi territori, nel favorire la ricerca degli immobili da parte dei gestori dei CAS. Va inoltre potenziata la rete SAI, la seconda accoglienza finalizzata all’integrazione e finanziata dal Ministero dell’Interno, in quanto sono ancora troppo pochi i Comuni della provincia che vi aderiscono. Accoglienza e integrazione per tutti coloro che ne hanno diritto, sono queste le parole chiave per la gestione del complesso fenomeno migratorio. A tal fine è necessario, ancora una volta, che Stato ed Enti locali operino in sinergia e facciano squadra sul territorio.”

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