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Ed è subito polemica
Donazzan: "La statua dell'alpino col fucile non piace alla Sinistra, è assurdo"
La statua era stata richiesta dal gruppo Alpini di Padova e Rovigo 4 anni fa, per ricordare l'impegno di pace delle penne nere
In questi giorni, accesa è la polemica all'interno della Giunta Comunale di Padova, in merito all'installazione di una già accordata statua di Alpino, presso il parco Tito Livio. A rispondere sono stati diversi esponenti della politica, nonché il presidente ANA di Padova.
(in copertina: immagine di repertorio)
Polemica dalla Giunta Comunale
Una statua che crea polemiche ancor prima di essere installata. Inaspettata è stata la critica della maggioranza padovana, in merito all'installazione del futuro monumento agli Alpini al parco Tito Livio, approvato 4 anni fa, per commemorare l'impegno delle penne nere durante la Prima Guerra Mondiale.
Il fatto che la statua raffiguri un alpino armato di fucile, per alcuni assessori della Giunta, questo monumento potrebbe rappresentare oggetto di forte scalpore, data l'attuale crisi internazionale con i due conflitti tra Ucraina e Russia, e tra Israele e Palestina.
L'alpino con il fucile
La statua, commissionata all'artista Ettore Greco, era stata proposta nel 2018, a seguito del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. L'artista aveva cercato di rimanere il più attinente possibile alla realtà, basandosi anche sui tessuti e divise indossate dalle penne nere dell'epoca.
La polemica della Giunta ha sorpreso il gruppo padovano dell'ANA, il cui Presidente Carlo Casellato ha risposto agli assessori, cercando di rispondere alle critiche mosse. Di seguito un estratto di quanto riferito in un'intervista ad Antenna Tre:
"Quello che ci tengo a dire è che non è un Alpino in atteggiamento aggressivo, all'assalto, come tanti monumenti hanno rappresentato in passato, ma un Alpino in atteggiamento assolutamente tranquillo, che tra l'altro guarda lontano, verso la Cappella degli Scrovegni, tanto per intenderci, che è sicuramente è un simbolo di bellezza e di pace, per i quadri e i dipinti che ci sono all'interno".
Rispondono anche altri esponenti politici
Una polemica del genere ha reso partecipi anche altri esponenti della politica italiana, tra cui il Senatore Antonio De Poli, il quale ha affermato di essere favorevole all'installazione della statua:
"Sono favorevole alla messa a dimora, in un parco centrale di Padova, di una statua di un alpino ma, soprattutto, ritengo stucchevole e priva di senso la polemica in ordide al fatto che la presenza di un fucile sarebbe ritenuta inappropriata visto il contesto internazionale attuale. Gli alpini sono i veri costruttori di pace, e di fronte al loro sacrificio e al loro straordinario spritio di servizio, ciascuno di noi dovrebbe tenere un atteggiamento di grande rispetto".
In risposta alle polemiche, il Senatore ha ribadito:
"I bambini, ragazzi e, più in generale, i più giovani hanno bisogno di modelli di riferimento. Le penne nere sono un esempio. I valori alpini sono valori fondanti del nostro vivere civile: famiglia, Patria, dovere, sacrificio, memoria, solidarietà. L'attaccamento alle tradizioni e ai principi è ciò che contraddistingue le penne nere: tutto questo bagaglio che, a mio avviso, merita di essere tramandato di generazione in generazione. Quindi, non solo ritengo giusta e sacrosanta l'iniziativa del Comune di Padova, ma giudico come ipocrite e insensate le critiche mosse da certi falsi pacifisti".
Altra replica è arrivata dall'Assessore regionale Elena Donazzan, la quale ha pubblicato sui social il seguente commento:
Ma ci sono altre statue di Alpini
Naturalmente, le statue di Alpini non sono una novità in Italia, visto il legame di molte comunità con le penne nere. Tant'è che molti monumenit raffigurano gli Alpini, muniti di fucile, ma come ribadito da Casellato, non sono in pose aggressive.
Monumento ai caduti, a Sesta Godano (SP)
Monumento agli Alpini a Civenna (CO)
