Lunga battaglia legale

Denunciato per un intervento che non ha eseguito, dopo 16 anni dichiarata illegittima la sospensione del dottor Ambrosini

Il medico di Padova, ormai ultraottantenne, ha ricevuto la piena ragione dalla Corte di Cassazione, ottenendo un risarcimento di ben 130mila euro

Denunciato per un intervento che non ha eseguito, dopo 16 anni dichiarata illegittima la sospensione del dottor Ambrosini
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Dopo una battaglia legale durata oltre 16 anni, Antonio Ambrosini, ex direttore del Dipartimento di Scienze ginecologiche e della riproduzione umana dell’ospedale di Padova, ha ottenuto piena ragione dalla Corte di Cassazione. Il medico, oggi in pensione e ultraottantenne, era stato sospeso dall’incarico nel 2008 a seguito di un esposto anonimo che lo accusava ingiustamente di aver firmato un intervento chirurgico a Padova mentre si trovava in Cina. La Corte ha respinto il ricorso presentato dall’azienda ospedaliera, rendendo definitive le sentenze precedenti che avevano riconosciuto l’illegittimità della sospensione (in copertina: immagine di repertorio).

Un processo lungo 16 anni

"La sospensione dall’incarico fu illegittima perché il docente non ha potuto difendersi".

Sono queste le parole dei giudici della Cassazione, di fronte alla sospensione del Dr. Antonio Ambrosini, ex ginecologo di Padova accusato nel 2008 per aver firmato un intervento chirurgico mentre si trovava in Cina.

Secondo quanto riportato, l'accusa si rivelò infondata fin dall’inizio, in quanto l’intervento al centro delle accuse era stato eseguito da un collega, il dottor Erich Cosmi, in regime di libera professione. A questo, si legato i costi dell'intervento, incassati dai due medici, ma i dettagli relativi alla suddivisione dei compensi, come ribadito dalla Corte, si trattava di una questione interna, e pertanto priva di rilevanza penale.

Sebbene le accuse fossero infondate, l’esposto anonimo portò il Direttore Generale dell’epoca, Adriano Cestrone, a disporre la sospensione "per tutelare l’azienda". Nonostante il ritorno in servizio nel 2009, grazie a una sentenza del Consiglio di Stato, Ambrosini decise di anticipare la pensione, inizialmente prevista per il 2010. Parallelamente, avviò un percorso giudiziario per ottenere giustizia, che vide numerosi passaggi tra Tribunale, Corte d’Appello e infine Cassazione.

Le sentenze e il risarcimento

Riconosciuta la gravità dell'errore commesso dall'azienda ospedaliera, il tribunale di Padova aveva già stabilito un primo risarcimento di quasi 80 mila euro per compensi non percepiti, cifra poi aumentata a 85 mila euro dalla Corte d’Appello, che ha aggiunto ulteriori 50 mila euro per danni morali. Con la sentenza della Cassazione, l’azienda ospedaliera è stata condannata a un esborso complessivo di circa 130 mila euro.

Un respiro di sollievo per il Dottor Ambrosini, il quale ha ricordato come la sospensione avesse avuto l’effetto di una vera e propria persecuzione, non meritata dopo una carriera dedicata con impegno alla professione e alle sue pazienti.

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