Lavoro

Costi da ridurre, Valvitalia annuncia la chiusura dello stabilimento di Due Carrare

Dal primo aprile prossimo trasferimento collettivo di tutto il personale (a oggi 85 tra operai, impiegati e dirigenti) dello stabilimento padovano in provincia di Pavia.

Costi da ridurre, Valvitalia annuncia la chiusura dello stabilimento di Due Carrare
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Manifestata l'intenzione di avviare una procedura di trasferimento collettivo di tutto il personale in provincia di Pavia (foto copertina dal sito ufficiale Valvitalia).

Costi da ridurre, Valvitalia annuncia la chiusura dello stabilimento di Due Carrare

La comunicazione dei vertici aziendali è stata un fulmine a ciel sereno. L'annuncio martedì scorso, 8 febbraio 2022, durante un incontro tra la Direzione di Valvitalia, assistita da Assolombarda, e la Rsu di stabilimento, insieme ai sindacati del territorio: l'intenzione manifestata è infatti quella avviare una procedura di trasferimento collettivo di tutto il personale (a oggi 85 tra operai, impiegati e dirigenti) dello stabilimento di Due Carrare, provincia di Padova, presso lo stabilimento di Rivanazzano, provincia di Pavia, a partire dal primo aprile prossimo.

"Le motivazioni portate al tavolo da parte dell’Azienda - si legge nel comunicato della Rsu - sono puramente in ottica di riduzione dei costi centralizzando anche le produzioni dello stabilimento padovano".

"Servono soluzioni alternative"

A quel punto, sindacati e delegati hanno chiesto alla Direzione di mettere in campo delle soluzioni alternative a quella che di fatto è la chiusura dello stabilimento padovano. Il gruppo Valvitalia, nel quale sono presenti ancora quote societarie di CdP, sta attraversando negli ultimi anni perdite di fatturato e marginalità, e da poco ha ottenuto finanziamenti per sostenere il Piano Industriale presentato nel 2020.

Da qui la paventata razionalizzazione dei costi, attraverso la chiusura dello stabilimento di Due Carrare, unica prospettiva al momento contemplata nel Piano Industriale. Una decisione ovviamente accolta con sconcerto e rabbia dai lavoratori, che rivendicano l'esistenza di commesse per le quali, nel sito, sono presenti certificazioni e professionalità. Da qui la protesta per la mancanza di un'alternativa tangibile che renda il sito produttivo più performante.

Lunedì prossimo assemblea sindacale

Lunedì 14 è stata annunciata un’assemblea sindacale che sarà utile per fare il punto con i lavoratori anche in vista del prossimo incontro del 21 Febbraio.

"Rdu e sindacati stigmatizzano quanto sta succedendo in queste ore, denunciando il comportamento di alcuni responsabili che organizzano colloqui o “comizi” invitando i lavoratori a limitarsi a chiedere solo “indennizzi” economici. Queste fughe in avanti di figure che rappresentano l’azienda nello stabilimento, di sicuro non facilitano una situazione già grave".

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