Cori razzisti contro il compagno, la squadra lascia il campo: "Fieri dei nostri ragazzi!"
La nota della Polisportiva Tribano dopo gli insulti razzisti domenica scorsa sul campo del Granze, in seconda categoria: "Pronti ad accettare la sconfitta a tavolino".
Dopo gli insulti razzisti al compagno di squadra, il Tribano ha abbandonato il campo. La nota della Polisportiva: "Fieri dei nostri ragazzi".
Cori razzisti contro il compagno, la squadra lascia il campo
"Dopo quanto accaduto domenica nella partita di campionato della nostra prima squadra nel campo dell’ASD Atletico Granze, il Direttivo della PolisportivaTribano si è riunito per prendere una posizione forte nei confronti degli incresciosi episodi di cui molti di voi hanno sentito parlare".
Così esordisce la nota ufficiale diramata dalla società padovana in merito al grave episodio di razzismo avvenuto in seconda categoria lo scorso fine settimana, quando sul risultato di 3-3, negli ultimi minuti di gioco, alcuni cori razzisti si sono levati all'indirizzo del loro compagno di squadra, il 22enne di origine nigeriana Dhiedhiou Moussa.
Insulti tanto forti da non poter essere ignorati e così la squadra ospite ha deciso di abbandonare il campo. Una scelta che potrebbe costare alla formazione della Bassa padovana, la sconfitta a tavolino. Come del resto avvenuto in un recente e analogo caso nel Trevigiano. Ma, dicono tutti, poco importa.
"Esprimiamo tutta la solidarietà ai nostri tesserati che ancora una volta hanno dovuto subire offese ed insulti, non per la loro prestazione in campo, ma per il semplice fatto di avere un colore della pelle diverso da chi è seduto sugli spalti. La vicinanza è totale al gruppo che, unanime, ha deciso di lasciare il campo a pochi minuti dalla fine, dopo l’ennesimo episodio rivolto ad alcuni loro compagni di squadra, ad alcuni loro amici.
E ancora...
"Siamo fieri ed orgogliosi che a rappresentare i nostri colori siano questi ragazzi, che non sono certo perfetti, ma incarnano in pieno lo spirito che da sempre contraddistingue la PolisportivaTribano. Uno spirito che premia l’inclusione, la condivisione e la partecipazione ben prima del risultato sportivo. Si potrebbe dire molto, ripercorrere quanto accaduto in uno stadio di provincia durante una partita di Seconda Categoria, ci sarebbe la sfida in campo, bella e vera, con due squadre che non si sono risparmiate, che hanno lottato per quel risultato che con tanta fatica e dedizione si cerca di raggiungere durante la settimana.
Ma oggi francamente tutto questo passa in secondo piano, oggi è giusto porre l’attenzione sull’ennesimo episodio di razzismo, sull’impossibilità di colpire con fermezza chi si ostina ad offendere in maniera becera il prossimo, di come la tribuna di un campo da calcio diventi il posto dove sfogare le proprie frustrazioni e la propria rabbia repressa, incuranti che davanti ci siano delle PERSONE.
Onore ai tesserati della squadra avversaria, a quei giocatori che sono venuti a scusarsi nello spogliatoio dei nostri ragazzi, a quelli che all’uscita dell’impianto si sono realmente dissociati da quanto avvenuto, sentendosi quasi in colpa. E’ un peccato dover essere qua a raccontare questo, al termine di un fine settimana che doveva essere di sport e divertimento.
Passa anche in secondo piano la probabile sconfitta a tavolino che subiremo, perché il regolamento è chiaro ed i nostri ragazzi lo sapevano bene, nessuno può abbandonare il terreno di gioco se non è il direttore di gara a decretare la fine della competizione o la sospensione della stessa. E forse in questi termini la protesta e l’indignazione dei nostri atleti assume una valenza maggiore, perché sportivamente parlando ne usciranno sconfitti, vedranno cancellato il punto conquistato sul campo in un momento in cui i risultati positivi faticano ad arrivare.
Ma umanamente escono vincitori a testa altissima, per una decisione presa con coraggio, fermezza, altruismo e senza alcuna esitazione, per difendere un ideale di correttezza che non può far altro che incontrare tutto il nostro sostegno. Un ringraziamento particolare, infine, a quelle persone che in questi giorni hanno mandato un messaggio di sostegno ai nostri ragazzi, a quelle società, che come noi faticano ogni giorno per promuovere progetti che consentano a tutti di praticare sport, che ci hanno fatto sentire la loro vicinanza ed il loro supporto. Oggi è successo a NOI, domani, speriamo, non capiti ad altri".
Il commento del sindaco
Sull'episodio e le successive reazioni è intervenuto anche il sindaco, Massimo Cavazzana:
Sono molto dispiaciuto per quanto accaduto alla nostra squadra della seconda categoria. Condivido in pieno la decisione presa a due minuti dal termine della partita. Spero proprio che questo segnale contribuisca a sradicare in via definitiva questi atteggiamenti inaccettabili per la vita delle nostre comunità. Sta a noi contribuire in ogni occasione, in ogni incontro e anche nei momenti di scontro far si che ciò non avvenga. Avanti Tutta ragazzi con la gioia, la fatica, il sorriso e con la fermezza data dal fatto che siamo tutti umani e tutti meritiamo lo stesso rispetto".