A Padova

Caporalato al Maap, dopo la denuncia 35 lavoratori verranno assunti a tempo indeterminato

Due mesi fa insieme al sindacato avevano denunciato la situazione di sfruttamento in cui erano costretti a vivere, da gennaio avranno un nuovo contratto

Caporalato al Maap, dopo la denuncia 35 lavoratori verranno assunti a tempo indeterminato
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Una vicenda di sfruttamento e coraggio si è recentemente conclusa con una svolta positiva per 35 lavoratori bengalesi impiegati in diverse cooperative del mercato ortofrutticolo di Padova. Dopo mesi di vessazioni, sfruttamento e persino il peso di tangenti imposte per poter svolgere la propria mansione i lavoratori hanno trovato il coraggio di denunciare e ora saranno assunti a tempo indeterminato.

(Foto di copertina da Facebook)

Caporalato al Maap, 35 lavoratori verranno assunti a tempo indeterminato

La svolta è giunta grazie alla denuncia presentata due mesi fa dall'Adl Cobas di Padova nei confronti dei caporali che gestivano le cooperative. Ora, questi 35 lavoratori bengalesi possono finalmente guardare al futuro con speranza, poiché, come risultato diretto della loro denuncia, verranno assunti a tempo indeterminato dal grossista Due Erre a partire dal primo gennaio.

La loro determinazione e il sostegno del sindacato hanno portato a una vittoria significativa. Ora, questi lavoratori non solo vedranno migliorare le loro condizioni di lavoro, ma avranno anche la stabilità di un impiego a tempo indeterminato.

La denuncia di Adl Cobas

Due mesi fa Adl Cobas aveva denunciato pubblicamente la situazione di sfruttamento che i lavoratori del Maap vivevano da mesi. In un post su Facebook, infatti, scrivevano:

"I lavoratori, che oscillano tra i 20 e i 40 a seconda della stagione, tutti impiegati come facchini e preparatori della frutta e verdura per il grossista hanno denunciato, ed esistono prove schiaccianti di quanto dichiarano, di aver pagato a due caporali formalmente dipendenti della cooperativa Silver, la somma di 2500 euro per essere assunti, altri 2500 euro per la trasformazione del contratto a tempo indeterminato. Non bastasse, dalla loro busta paga, totalmente irregolare, venivano decurtati 200 euro ogni mese.

I lavoratori oltre ad essere costretti a pagare queste somme e a subire le minacce verbali e talvolta fisiche dei caporali, devono lavorare soprattutto nei periodi di punta, da aprile all’autunno, 14-15 ore al giorno, quasi sempre il sabato e ogni tanto anche la domenica, per un monte ore mensile che può arrivare anche a 280/300 ore. Ovviamente le buste paga non riconoscono le numerosissime ore di straordinario e i periodi di ferie non sono mai pagati, essendo queste liquidate ogni mese per far apparire la busta paga più ricca".

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