Azienda-Ospedale di Padova avanguardia nazionale: bimbi di Gaza ustionati operati con chirurgia plastica rigenerativa
Il direttore Franco Bassetto: "Si guarda ai prodotti della vicina Banca dei Tessuti di Treviso, ma anche ai tessuti di derivazione animale che, privati della loro immunocompetenza, diventano utili per fare chirurgia rigenerativa"

Con quasi 3.500 pazienti operati nel 2024 e un team in continua crescita, l'Unità di Chirurgia Plastica dell'Azienda-Ospedale di Padova guida la sperimentazione in Italia in tema di ricostruzione dei tessuti.
Padova avanguardia nella chirurgia plastica rigenerativa
Può contare sulla vicina Banca dei Tessuti di Treviso, la più grande del Paese, ma ora pesca sempre di più nel mare d'Islanda, dove la pelle di merluzzo sta raggiungendo risultati straordinari.
"L'abbiamo utilizzata anche in pazienti particolari come i bimbi ustionati che sono arrivati da Gaza - ha dichiarato Franco Bassetto, direttore di Chirurgia Plastica dell'Azienda-Ospedale di Padova -. Il vantaggio è quello di controllare il fondo della lesione, quindi non dare una guarigione cicatriziale, ma rigenerativa. Cioè con delle caratteristiche simili alla pelle prima dell'incidente".

Dal sintetico ai tessuti di derivazione animale
Anche a causa di sempre più casi di rigetto da parte dei pazienti, ad esempio con le protesi mammarie, la chirurgia plastica si allontana sempre più dal sintetico.
"La chirurgia plastica rigenerativa guarda al mondo biologico, quindi i prodotti che arrivano dalla Banca dei Tessuti - ha aggiunto il direttore Franco Bassetto -. Poi ci sono i tessuti di derivazione animale, i quali vengono in qualche modo privati della loro immunocompetenza e quindi diventano utili per fare chirurgia rigenerativa. Il sintetico è qualcosa che il chirurgo plastico è costretto a usare, pensate alle protesi mammarie. In realtà penso che in futuro anche il sintetico si evolverà nella ricerca e quindi il futuro non sarà solo biologico".

I grandi traguardi raggiunti dall'Azienda-Ospedale di Padova sono stati comunicati sui social tramite un post Facebook:
"L'Azienda è un centro di eccellenza per le ferite complesse. Le ferite complesse richiedono un approccio multidisciplinare che coinvolge i professionisti della Chirurgia Plastica, della Medicina Interna, dell'Oncologia, della Chirurgia Vascolare, delle Malattie Infettive, della Reumatologia, dell'Angiologia e delle Malattie del Metabolismo.
Negli ultimi anni, grazie all'utilizzo della pelle artificiale, dei bio tessuti e dei tessuti ingegnerizzati e soprattutto con l'impiego di tecniche chirurgiche innovative, si è passati da una copertura passiva delle ferite complesse con le medicazioni tradizionali a una rigenerazione attiva con l'uso di matrici dermiche.
Si adoperano i tessuti della Banca di Treviso che è la più grande d'Italia (derma umano, membrane amniotiche, tessuto adiposo, homograft vascolari), gli esosomi (tessuti rigenerati da vescicole extracellulari), le matrici dermiche (di origine bovina, porcina e suina), le matrici di merluzzo islandese (per traumi importanti e indicata anche nei bambini).
Per quanto concerne le nuove tecnologie, invece, garantiscono ottimi risultati la terapia a pressione negativa con stimolazione micro meccanica, la fluorescent light energy con cromofori endogeni, il cold plasma con plasma atmosferico freddo.
L'attività della UOC Chirurgia Plastica, diretta dal prof. Franco Bassetto, ha numeri davvero importanti: i ricoveri annui in media sono 3.500, di questi 1.700 sono in day hospital. I bambini presi in carico nello scorso anno sono stati 173. Le consulenze multidisciplinari erogate nei dodici mesi sono mediamente mille, mentre le prestazioni ambulatoriali più di 25 mila.
In Chirurgia Plastica lavorano 7 medici, 38 specializzandi, 64 infermieri e 30 operatori socio sanitari".