Grande traguardo per la medicina

A Padova riuscito il primo intervento che permetterà a chi soffre di diabete di tipo 1 di eliminare la dipendenza da insulina

La soddisfazione del Presidente del Veneto Luca Zaia: "In un momento non facile per la sanità italiana, quella veneta ottiene un nuovo prestigioso successo"

A Padova riuscito il primo intervento che permetterà a chi soffre di diabete di tipo 1 di eliminare la dipendenza da insulina
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Il Centro Regionale per la Terapia Cellulare del Diabete dell’Azienda Ospedale Università di Padova ha realizzato con successo il primo trapianto di insule pancreatiche. Un grande traguardo per il futuro della medicina, che potrà cambiare la vita di tanti pazienti affetti dal diabete di tipo 1.

A Padova il primo trapianto di insule pancreatiche

Nella giornata di ieri, 15 novembre 2023, è stato presentato a Padova il primo trapianto di insule pancreatiche effettuato su un uomo di 52 anni. L'intervento è andato a buon fine, facendo varcare al mondo della medicina la porta verso il progresso scientifico.

Una pratica assolutamente innovativa, che permetterà ai pazienti con diabete di tipo 1, il più grave e debilitante, di eliminare o ridurre la dipendenza dall’insulina e farà allontanare o regredire le numerose complicanze.

L’evento è stato presentato oggi, giovedì 16 novembre 2023, a Padova alla presenza del paziente che ha avuto il trapianto, dimesso stamattina in ottime condizioni.

Oltre a lui, erano presenti l’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, il direttore generale dell’Azienda Giuseppe Dal Ben, il responsabile del Centro per la terapia cellulare del diabete Lucrezia Furian, il direttore della chirurgia dei trapianti di rene e pancreas Paolo Rigotti, il direttore delle malattie del metabolismo Angelo Avogaro e il direttore di radiologia Giorgio De Conti.

Chi è il primo paziente?

Il paziente numero uno che si è sottoposto al primo trapianto di insule pancreatiche, risultato avere gran successo, è Cristiano Pagnucco, 52enne di Vigonza. Il guarente ha ammesso che non riusciva più a vivere per gli effetti fisici e psicologici della malattia.

In questo momento, già 180 pazienti hanno contattato il Centro patavino. Sono per il 48% maschi e per il 52% donne, con un’età media di 42 anni e con il diabete da 20 anni.

I pazienti finora valutati sono 83, di cui 30 sono stati esclusi per non indicazione alla terapia cellulare. Per 47 è in corso l’approfondimento diagnostico per l’idoneità, 5 pazienti invece sono già in lista d’attesa e riceveranno quanto prima le insule pancreatiche.

Estendere la terapia ai bambini? Un obiettivo futuro

Il team della professoressa Furlan non intende però fermarsi a questo straordinario risultato. Tutto il personale medico, infatti, concentrerà le sue ricerche anche sulla possibilità, per ora non praticabile, di estendere in futuro la terapia anche ai bambini.

Un obiettivo forse ancora lontano, ma che con i risultati ottenuti oggi potrà forse realizzarsi un domani.

Soddisfazione per l'assessore regionale Lanzarin

Ricordando la figura del presidente regionale dell’Aido Luca Cestaro, scomparso nei giorni scorsi, l'assessore alla sanità della regione Veneto Manuela Lanzarin ha ricordato che:

"Tutto è iniziato in piena emergenza Covid, quando decidemmo che, comunque, ogni attività possibile, a cominciare dalla ricerca e dai trapianti, doveva continuare. In questo Centro la Regione ha creduto fin dal primissimo momento, quando nel settembre 2020 deliberammo il via libera alla realizzazione. - Continua la Lanzarin - Poi i vari passaggi, compreso il finanziamento regionale di 2 milioni di euro, si sono susseguiti rispettando in pieno le scadenze che ci eravamo dati, e il 2 novembre scorso è stato effettuato il primo intervento.

Tutto il Team ha lavorato con competenza e determinazione rari – ha aggiunto – realizzando tutti i complessi percorsi per arrivare ad avere le cellule trapiantabili adatte e selezionare i pazienti con attenzione totale, perché, per arrivare alle insule pancreatiche, si parte di un pancreas donato da una persona deceduta con tutto quel che segue in tema anche di terapie antirigetto”.

Manuela Lanzarin

Zaia: "Una nuova frontiera superata"

"Una nuova frontiera superata" per il Presidente della regione Veneto Luca Zaia, che commenta così questo traguardo della medicina:

In un momento non facile per la sanità italiana, quella veneta ottiene un nuovo prestigioso successo. Complimenti all’Azienda Ospedale Università di Padova e a tutto il Team del Centro per la Terapia Cellulare del Diabete, una malattia che interessa migliaia e migliaia di Veneti e che, nel suo tipo 1, è debilitante e pericolosa.

Si tratta di una scoperta - aggiunge il Governatore - fortemente sostenuta dalla Regione fin dalla prima proposta fattaci da Padova, che ha portato oggi la sanità veneta ad avere un Centro di assoluta avanguardia, operativo, composto da sanitari di grande esperienza e con la voglia di ricercare sempre nuovi progressi. Esprimo a tutti i protagonisti la mia orgogliosa riconoscenza.

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