Altro finto avvocato fermato in due giorni: ha chiesto 15.700 euro a una 73enne per evitare il processo del marito
Lo stratagemma usato per la truffa: "Aiutami perché mi stanno portando a processo per direttissima per l'incidente, mi mandano in galera da sei mesi a due anni". Arrestato un 55enne di origini napoletane
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Solo ieri vi abbiamo raccontato del finto avvocato che è stato arrestato lunedì 10 febbraio 2025 per aver truffato un'anziana, ma già nella giornata successiva, martedì 11 febbraio 2025, i Carabinieri di Noventa Padovana hanno sventato un altro raggiro molto simile (in copertina: immagine di repertorio).
La truffa: "Servono 15.700 euro per evitare il processo di suo marito"
Una 73enne di Noventa Padovana, nel pomeriggio di martedì 11 febbraio, è stata chiamata al telefono fisso di casa da un individuo che si è identificato come "Maresciallo dei Carabinieri della caserma di Padova Via Rismondo". La signora è stata "avvisata" dall'uomo che suo marito aveva fatto un incidente, investendo due pedoni di cui uno era stato trasportato d'urgenza al Pronto Soccorso per un intervento.
Secondo quanto affermava il finto Maresciallo, il coniuge si trovava in caserma in stato di fermo e gli servivano 15700 euro per evitare il processo. Il truffatore ha poi aggiunto: "Suo marito ha nominato un avvocato che sta già raggiungendo il Comando Carabinieri...". Inoltre, la signora ha affermato che nella chiamata, in sottofondo, poteva sentire la voce del consorte che piangeva e gridava:
"Aiutami perché mi stanno portando a processo per direttissima per l'incidente, mi mandano in galera da sei mesi a due anni."
La donna, sempre rimasta in chiamata ed ormai presa dal panico, ha iniziato a racimolare tutti i contanti che possedeva, circa 11000 euro, come le aveva detto il truffatore. Poco dopo, le ha citofonato l'"avvocato", precedentemente nominato dal "Maresciallo", chiedendole i soldi che sarebbero serviti al marito. Nonostante l'agitazione, la donna ha avuto la prontezza di fermarsi a riflettere, decidendo di non aprire la porta.
L'arresto del truffatore
Fortunatamente una pattuglia in borghese della sezione Operativa del NORM, Nucleo Operativo e Radiomobile, aveva notato l'uomo scendere da un taxi e controllare i campanelli, sempre restando al telefono. Gli Agenti hanno aspettato per vedere cosa facesse finché non ha citofonato alla 73enne, avviando così una conversazione dal tono molto agitato. I militari, intuendo cosa stesse accadendo, hanno richiesto rinforzi per procedere ad un controllo. La signora, alla vista degli Agenti, ha deciso di aprire la porta ed uscire, raccontando cosa stesse succedendo alle forze dell'ordine.
L'uomo, già noto alle forze dell'ordine per probabile tentata truffa con la tecnica del Carabiniere, è un 55enne di origini napoletane. Infatti, la Procura della Repubblica di Padova ha disposto il trattenimento dell'uomo nelle camere di sicurezza del Comando Provinciale della città, in attesa della convalida dell'arresto. La ratifica è arrivata ieri mattina, con la disposizione della misura cautelare dell'obbligo di dimora nel Comune in provincia di Venezia dove abita. Inoltre, si dovrà presentare tre volte a settimana in caserma.
L'altro finto avvocato
Altre due truffe sono state sventate dai Carabinieri questa settimana. Infatti, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni di chiamate sospette da parte dei "carabinieri", l'operatore della Centrale è riuscito ad individuare che gli obiettivi si trovavano in zona Solesino-Stanghella.
Di fatto, un'anziana era stata raggirata da un cittadino italiano di Napoli, 40enne, che le aveva sottratto con l'inganno 8000 euro in contanti. Quando gli Agenti sono intervenuti, fermando e perquisendo l'uomo, hanno scoperto che aveva portato a termine una seconda truffa dal valore di 600 euro tra contanti e gioielli in oro.
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato l'accaduto dichiarando:
Ancora una volta dobbiamo ringraziare i Carabinieri di Padova per aver impedito che un’anziana cadesse vittima di un raggiro spietato. Purtroppo, siamo di fronte a un vero e proprio bollettino quasi quotidiano di truffe ai danni dei più fragili, con criminali che usano metodi sempre più subdoli per ingannare le loro vittime. Ogni episodio deve trovare spazio nelle cronache, perché solo attraverso un’informazione capillare possiamo rafforzare la consapevolezza e la prevenzione.
Secondo i dati del Ministero dell’Interno e delle forze dell’ordine, le truffe agli anziani sono in costante aumento e crescono del 15% all’anno, utilizzando anche nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale per riprodurre suoni e voci di persone note. Serve un’alleanza forte tra cittadini, istituzioni, media e forze dell’ordine per far arrivare il più capillarmente possibile l’informazione su questi tentativi di truffa, dando agli anziani e alle persone più vulnerabili gli strumenti per riconoscere e difendersi da questi inganni. È fondamentale che tutti sappiano che, in caso di qualsiasi dubbio, si deve chiamare subito il 112 per verificare la veridicità di ciò che sta accadendo. Mai e poi mai bisogna consegnare denaro o oggetti di valore a sconosciuti. Le forze dell’ordine sono sempre pronte a intervenire e, attraverso i numeri di emergenza, c’è sempre una voce amica a disposizione per aiutare e chiarire ogni dubbio.
L’impegno delle istituzioni e delle forze dell’ordine è massimo, ma la prevenzione parte anche dalla conoscenza. Per questo invito i media a dare il massimo risalto a questi episodi: non è allarmismo, ma un’azione concreta di difesa per evitare che altri anziani cadano vittima di questi crimini odiosi. Grazie ancora ai Carabinieri e a tutte le forze dell’ordine per il loro straordinario lavoro quotidiano a tutela della sicurezza dei cittadini veneti.”
La truffa era la stessa, i soldi per la cauzione del figlio o del marito. Ma, fortunatamente, le forze dell'ordine sono riuscite ad intervenire in tempo, catturando il truffatore e restituendo la refurtiva alle due signore.