Dopo che due denunce del 2023, erano state archiviate, con l’arrivo della terza che, in primavera di quest’anno, riportava situazioni che si ripetevano tali e quali alle precedenti senza che i querelanti si conoscessero tra loro, il Giudice per le Indagini Preliminari, Elena Lazzarin, ha riaperto il caso e firmato la sospensione dell’esercizio delle sue funzioni un medico in servizio nel Reparto di Infettivologia dell’Azienda padovana.
Il medico, 50enne padovano, è ora indagato dal Procuratore Sergio Dini per violenza sessuale continuata ed aggravata dalla posizione di Pubblico Ufficiale, su tre pazienti che si erano presentati per infezioni in zona inguinale.
Cosa suppone il Pubblico Ministero
Nel corso di alcune visite lo specialista in malattie infettive, avrebbe “allungato le mani” indugiano nella palpazione alle parti intime dei pazienti, in tempi e modi che sono parsi eccesivi rispetto ad una normale visita.
Come detto, due denunce erano già state fatte nel 2023, a qualche mese l’una dall’altra, da altri pazienti maschi, ma erano state archiviate.
La terza querela è arrivata la scorsa primavera al Pubblico Ministero Sergio Dini il quale ha ritenuto di approfondire anche i precedenti episodi, tanto gli sarebbero sembrati simili i comportamenti denunciati dai tre pazienti che, come detto, tra loro non si conoscevano.
Il fatto
Lo scorso maggio il terzo paziente necessita di una visita da parte dell’ambulatorio specializzato nella profilassi Pre-Esposizione (PrEP), una terapia farmacologica per prevenire l’infezione da HIV del Reparto di Infettivologia.
Qui però, nel corso dell’anamnesi, il medico si sarebbe qualificato come omosessuale con il paziente il quale sarà stato messo in imbarazzo piuttosto che no, tanto che anche le modalità della visita, con palpazioni prolungate e tamponi nelle parti intime, gli sono parse fuori protocollo al punto da spingerlo a presentare querela.
Intanto dal 25 novembre 2025, il medico è sospeso dall’incarico; il processo chiarirà il resto.