In questi giorni la Polizia di Stato si è dimostrata attivissima nel contrasto alle diverse forme di truffe perpetrate a danno degli anziani, scoprendo una banda che aveva la sua base in Campania, ma operava nel Centro e Nord-Italia, specialmente a Padova.
Il capo dell’organizzazione sarebbe un 32enne pluripregiudicato, appartenente a un clan camorristico del “Rione Forcella”, con precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso, reati contro il patrimonio, stupefacenti, tentato omicidio.
L’altra persona che con il capo è finita in galera è una 22enne, pregiudicata anch’essa per reati contro il patrimonio.
Modus operandi
Gli anziani venivano raggirati con la telefonata del “sedicente maresciallo o avvocato” che chiedevano ai malcapitati denaro o preziosi per far fronte a spese nelle quali sarebbero incorsi dei loro cari a causa di guai con la Giustizia.
Un incaricato si premurava – come si sarà letto spesso – di passare a casa per farsi consegnare importi e valori.
L’operazione della Polizia Padovana
L’operazione della Polizia di Stato – meglio precisata in una nota stampa diramata sabato 29 novembre 2025 dal Questore Marco Odorisio – è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Padova ed i provvedimenti di custodia cautelare sono stati disposti dal G.I.P. del Tribunale euganeo.
Il blitz
Gli accessi sono scattati alle 4 di venerdì 28 novembre 2025, con 100 poliziotti della Questura di Padova, in collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile della Questura di Napoli, che nel capoluogo partenopeo e in tutta la regione Campania
Delle due misure di custodia cautelare in carcere abbiamo detto, ma al 32enne ed alla 22enne, vanno aggiunti tra gli organizzatori altri due 20enni di origine napoletana e pregiudicati per reati contro il patrimonio, confinati anch’essi ai domiciliari.
In Campania, sono altri 10 i componenti dell’organizzazione raggiunti da provvedimenti restrittivi quali i domiciliari con obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria, mentre altri 4 sono denunciati in stato di libertà.
I capi di imputazione
I capi di imputazione vanno dalla associazione a delinquere finalizzata al compimento di estorsioni e truffe ai danni di persone anziane e fragili.
Gli episodi contestati
Nel corso dell’indagine sono stati riscontrati 15 episodi delittuosi commessi nel Nord e Centro Italia: due a Padova, Venezia, Como, Bolzano e Teramo ed uno a Verona, Trento, Cuneo, Modena ed Ascoli Piceno.
Il fenomeno
Nella provincia di Padova nel 2025, ricorda la Questura, sono state commesse 671 truffe a danno di anziani, delle quali 258 nel solo capoluogo euganeo. Il profitto illecito è stimabile in circa 5 milioni di euro.