Violenza

Maltrattava la mamma anziana e perseguitava anche la sorella, un incubo che andava avanti dal 2023

Per l'indagato, figlio e fratello delle vittime a Montegrotto Terme, è scattata la custodia cautelare in carcere. Le sue condotte erano aggravate dall'uso di alcol e droga. In un'occasione aveva fatto casino in chiesa perché non trovava la madre

Maltrattava la mamma anziana e perseguitava anche la sorella, un incubo che andava avanti dal 2023

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Montegrotto Terme, su delega della Procura della Repubblica di Padova, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere del GIP del Tribunale di Padova, a carico di un soggetto residente a Montegrotto Terme, ritenuto responsabile, in ipotesi accusatoria, dei reati di maltrattamenti in famiglia ai danni dell’anziana madre convivente e di atti persecutori verso la sorella (in copertina: immagine di repertorio).

Maltrattamenti e persecuzioni verso la mamma e la sorella

Come fa sapere una nota diffusa alle redazioni giovedì 13 novembre 2025 dai militari dell’Arma, il provvedimento restrittivo è l’epilogo di una complessa attività investigativa, che ha permesso di documentare una serie reiterata di condotte aggressive, denigratorie e vessatorie poste in essere dall’indagato, a partire dal 2023, principalmente nei confronti della madre convivente, un’anziana di 77 anni, ma anche della sorella.

Sotto effetto di alcol e droga

Gli approfondimenti investigativi, scaturiti dai numerosi interventi effettuati dai Carabinieri nell’abitazione dell’anziana a causa del comportamento aggressivo del figlio, hanno accertato maltrattamenti e condotte vessatorie nei suoi confronti, spesso commesse in stato di alterazione psicofisica dovuta all’abuso di alcool o stupefacenti, nonché minacce e molestie nei confronti della sorella, inclusi episodi particolarmente violenti, come quello in cui l’uomo ha messo a soqquadro la cucina e brandito contro di lei coltelli.

Atti molesti e persecutori che, nell’insieme, hanno generato nelle vittime un grave e documentato stato di ansia e di timore per la propria incolumità e quella dei familiari.

Crea il panico in chiesa

Le condotte moleste e aggressive si sono estese anche ad altri parenti e, in un episodio particolarmente grave avvenuto nel giugno scorso, l’uomo è entrato in una chiesa di Montegrotto Terme, salendo sull’altare per urlare e sbattere i pugni non avendo trovato la madre.

Scatta l’arresto

Attraverso l’attività investigativa condotta, supportata da una denuncia delle vittime, dalle dichiarazioni testimoniali rese da parenti e vicini di casa e dalle annotazioni relative agli interventi eseguiti nell’abitazione, gli inquirenti hanno rapidamente chiuso il cerchio attorno al presunto autore, consentendo alla Procura della Repubblica di Padova di richiedere ed ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari la misura della custodia cautelare in carcere.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Padova Due Palazzi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Si evidenzia che il procedimento è in fase di indagini preliminari e che l’indagato deve ritenersi non colpevole fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.

L’invito a denunciare

“Ancora una volta, l’invito che l’Arma rivolge a tutte le donne che stanno vivendo una situazione di disagio fatta di violenza fisica, psicologica, sessuale o economica è di non esitare a chiedere aiuto. Le Istituzioni sono pronte ad intervenire già ai primi segnali di una deriva patologica delle relazioni affettive.

Si consiglia di rivolgersi ai Carabinieri tramite il numero di emergenza 112 o contattando i Centri Antiviolenza che offrono supporto psicologico, legale ed economico alle vittime, tramite il numero 1522, per ricevere consulenze telefoniche 24 ore su 24”.

Altri due casi di violenza di genere

Quanto successo a madre e figlia di Montegrotto Terme, purtroppo, non rappresenta l’unico caso di violenza di genere finito recentemente al centro delle cronache del Veneto.

Sempre a Padova, un 47enne originario dell’Est, è stato allontanato dalla casa familiare dopo l’ennesimo episodio di maltrattamenti verso la compagna, avvenuto davanti agli occhi dei figli. La vittima, dopo aver lasciato l’appartamento, ha chiamato subito il 112 in lacrime per denunciare tutto.

Nel veronese, invece, un 50enne originario dello Sri Lanka che viveva nel capoluogo, condannato definitivamente a cinque anni di reclusione per violenze verso la famiglia avvenute tra il 2011 e il 2022, è stato arrestato dopo essere stato rintracciato a casa di un amico connazionale a Torri del Benaco, Comune che affaccia sul Lago di Garda.