Venerdì 3 ottobre 2025 è il giorno dello sciopero generale in difesa della popolazione palestinese e degli attivisti della Global Sumud Flotilla, fermati dalle navi militari di Israele mentre si stavano dirigendo verso la Striscia di Gaza per portare gli aiuti umanitari.
Nonostante il Garante lo abbia dichiarato illegittimo, in tutta la Penisola sono in corso centinaia manifestazioni di piazza, che fin dalle 9 del mattino stanno interessando anche Padova. Il primo corteo, composto da più di 3mila persone, è partito alle 10 del mattino dal mercato agroalimentare di Corso Stati Uniti, con l’obiettivo muoversi verso l’interporto e bloccarlo.

Il secondo, invece, si terrà nel pomeriggio: dalle 17,30 avverrà il concentramento in piazza Garibaldi, con presidio poi in Prato della Valle.
“Lo sciopero è dell’intera giornata e quindi si sciopera e si blocca! Contro il genocidio a Gaza, per la Palestina, con la Flotilla!” si legge nella nota diffusa sui social dalla Cgil Padova.
Una fiumana di migliaia di persone, quindi, si è messa in movimento per raggiungere l’interporto di Padova.
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Altre foto e video della manifestazione di Padova per Gaza e per la Flotilla sono pubblicate in tempo reale sul sito della Coalizione Civica di Padova.
“Oggi Zona Industriale bloccata con i presidi che, di fatto, hanno impedito la circolazione dei mezzi” scrive in un post la Cgil di Padova.
Nel corso della manifestazione, però, la polizia ha respinto l’avanzata del corteo, che ha provato a sfondare il cordone a protezione dell’interporto, usando idranti e lacrimogeni contro i manifestanti.
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Qui di seguito un video dei momenti concitati dell’organizzazione “Potere al Popolo“.
Le manifestazioni di giovedì 2 ottobre
Anche la giornata precedente, quella di giovedì 2 ottobre 2025, ha visto i cittadini e studenti padovani scendere in piazza per manifestare contro l’attacco di Israele alla Palestina.
All’ingresso dell’interporto, la Polizia di Stato è dovuta intervenire per portare via 23 attivisti del gruppo Extinction Rebellion che si erano incatenati per interrompere il traffico commerciale. Uno dei camion presenti non si è fermato e ha proseguito verso i manifestanti incatenati che, impossibilitati a spostarsi, hanno quindi rischiato di essere investiti.
“I poliziotti, dopo aver tranciato le catene, hanno accompagnato in Questura i 23 attivisti procedendo nei confronti di 11 di loro con l’adozione di misure di prevenzione personali del tipo fogli di via obbligatori per anni 4 e 2 avvisi orali, e al deferimento all’A.G. nei confronti di altri 5 attivisti per i reati di violenza privata in concorso e manifestazione non autorizzata” si legge in una nota diffusa dalla Questura di Padova.
Alle 19, invece, circa mille attivisti appartenenti ai centri sociali del nord-est, all’area antagonista e all’associazionismo vario hanno raggiunto in corteo la sede della Questura accendendo fumogeni, inneggiando con slogan alla Palestina Libera e contro la Polizia. I manifestanti hanno intimato l’immediata liberazione degli attivisti di Extinction Rebellion presenti in Questura per le conseguenti notifiche dei provvedimenti di prevenzione personale adottate nei loro confronti.

In serata, infine, a piazzale Ponte Corvo, davanti all’ospedale di Padova, si è svolto un presidio relativo al flash mob “Luci sulla Palestina” che ha coinvolto 100 ospedali italiani.
L’obiettivo delle manifestazioni, promosse dalla rete nazionale #DigiunoGaza insieme a Sanitari per Gaza, è stato quello di leggere collettivamente i nomi dei 1.677 operatori sanitari uccisi a Gaza negli ultimi due anni.
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