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Sparò a un ladro e lo uccise, il Presidente della Repubblica Mattarella firma la grazia per Massimo Zen

Per l'accaduto era stato condannato a 9 anni e 6 mesi di carcere. Soddisfazione per la comunità di Cittadella, da sempre al fianco del suo concittadino, considerato vittima di una "condanna ingiusta"

Sparò a un ladro e lo uccise, il Presidente della Repubblica Mattarella firma la grazia per Massimo Zen

Nella giornata di mercoledì 24 settembre 2025, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai sensi di quanto previsto dall’art. 87 comma 11 della Costituzione, ha firmato quattro decreti di grazia, a cui poi il Ministro della Giustizia ha formulato avviso favorevole. Una delle grazie concesse dal Capo di Stato riguarda Massimo Zen, la guardia giurata, oggi 54enne, che nell’aprile del 2017 uccise con un colpo di pistola un giostraio che aveva passato la notte a far saltare i bancomat dell’Alta Padovana. Per quell’accaduto, era stato condannato a 9 anni e 6 mesi di carcere.

Insieme al padovano, anche il rodigino Gabriele Finotello è stato graziato dal Presidente della Repubblica.

Grazia per Massimo Zen

Per il caso di Massimo Zen, così riporta il documento di grazia parziale firmato dal Presidente Mattarella.

“Nel concedere la grazia parziale – che ha estinto tre anni e tre mesi della pena detentiva ancora da espiare – il presidente della Repubblica ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal Magistrato di sorveglianza, dell’intervenuto risarcimento del danno, nella somma concordata con i congiunti della vittima, e delle condizioni di salute del condannato.

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica

Per effetto del provvedimento del capo dello Stato all’interessato rimarrà da espiare una pena non superiore a quattro anni di reclusione, limite che consente al Tribunale di sorveglianza l’eventuale applicazione dell’istituto dell’affidamento in prova al servizio sociale (art. 47 dell’ordinamento penitenziario)”.

“Condizioni di salute precarie”

Intervistato dall’AdnKronos, Alberto Berardi, legale di Massimo Zen, nel commentare la grazia concessa dal Capo di Stato, ha fatto il punto sulle condizioni di salute del suo assistito:

“Accolgo molto favorevolmente questa notizia. Le condizioni di salute di Massimo Zen sono estremamente precarie, necessita di cure odontoiatriche urgenti che non possono essere svolte in carcere e da quando è detenuto, non riuscendo più a mangiare, ha perso oltre 30 chili. Penso sia una prospettiva di giustizia ed equità che possa espiare un residuo di pena in misure alternative alla detenzione.

Avevamo parlato della domanda di grazia, eravamo in attesa e fiduciosi. E’ sempre stato un detenuto più che modello, dal mio punto di vista i presupposti c’erano, ma trattandosi di un atto di intera discrezionalità presidenziale non potevamo fare previsioni”.

Il caso di Massimo Zen

Il 22 aprile 2017, a Barcon, frazione di Vedelago (Treviso), Massimo Zen, ex guardia giurata, sparò un colpo di pistola verso Manuel Major, giostraio 37enne di Giavera del Montello (Treviso), che aveva passato la notte a far saltare bancomat con alcuni complici. Il proiettile, che lo colpì mentre era in fuga a bordo di una Bmw, uccise il bandito.

Manuel Major

Per l’accaduto, Massimo Zen è stato condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione in carcere dalla Corte di Cassazione.

Massimo Zen

Fin da subito, nei confronti dell’ex guardia giurata era arrivato il supporto di tutta la comunità di Cittadella, che ha sempre reputato quella di Massimo Zen una “condanna ingiusta“.

Su “Change.org” era partita una raccolta di firme, che ha ricevuto il sostegno anche dal sindaco di Cittadella Luca Pierobon. Ai suoi concittadini non è andato proprio giù che il 52enne sia stato condannato per “aver sparato nel 2017 ad un delinquente che fuggiva dopo una rapina ad un bancomat”.

“Perché Massimo oltre a essere un amico è un ex collega di mio marito. Stava facendo il suo lavoro, e per questo la legge italiana lo punisce. Deve esserci giustizia vera, i delinquenti in carcere non persone come Massimo!”.

Dopo aver ricevuto la notizia della grazia concessa a Massimo Zen, il sindaco Pierobon ha pubblica un post di soddisfazione sul suo profilo Facebook.

Anche il Presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato favorevolmente la vicenda:

“Lo dico da sempre: non va considerato criminale chi agisce per difesa contro una delinquenza sempre più aggressiva e poco contrastabile. E questo a causa di leggi che mandano in galera chi combatte il crimine e non chi lo commette. Un abbraccio a Massimo e a sua moglie Franca”.

Un’altra grazia nel Rodigino

La grazia concessa a Massimo Zen si aggiunge ad altri tre provvedimenti firmati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Uno di questi riguarda un altro cittadino veneto: stiamo parlando di Gabriele Finotello, oggi 34enne, che nel febbraio 2021, al culmine di una lite, uccise il padre a martellate a Porto Viro. Per quell’accaduto, era stato condannato a 9 anni e 4 mesi di carcere. Qui di seguito le motivazioni della grazia concessa dal Capo di Stato.

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